CASERTA. Il segno meno continua ad essere protagonista del mercato automobilistico in Campania. A giugno, infatti, sia il nuovo che l’usato hanno chiuso in netta flessione, rispettivamente del 10,3 e del 22,6 per cento rispetto allo stesso mese del 2021. Secondo l’ultimo bollettino statistico dell’ACI – Auto Trend – nella nostra regione sono state iscritte nel Pubblico registro automobilistico (PRA) 5.281 nuove vetture (-10,3%). Ad eccezione di Salerno, che è l’unica provincia campana ad aver registrato una crescita (+7,1%) del nuovo, tutte le altre chiudono in negativo, con Benevento che si distingue per la contrazione più consistente (-36,7%).
A Napoli, sono state 2.898 le nuove auto iscritte, a giugno, per la prima volta al PRA, ovvero il 14% in meno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Peggiore è stato l’andamento del mercato di seconda mano. Complessivamente, in Campania, lo scorso mese sono stati annotati al PRA 19.693 trasferimenti di proprietà, al netto delle minivolture (cioè i trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale), pari ad una riduzione del 22,6% in confronto a giugno 2021. Tale decremento è stato pressoché uniforme, passando da un massimo del 24,8% di Caserta al minimo (si fa per dire) del 21,7% di Napoli dove hanno cambiato proprietario 9.974 vetture. Flessione a due cifre anche nel settore delle vetture radiate dal PRA. In Campania, infatti, nel mese passato sono state tolte dalla circolazione 8.438 automobili, il 16% in meno rispetto a giugno 2021. Anche in questo caso la riduzione più rilevante si è osservata a Caserta (-30,9%), quella minore a Napoli (-8%) dove sono state rottamate 4.701 vetture. Sulla base di questi dati, per ogni 100 vetture nuove ne sono state demolite 160 in Campania e 189 a Napoli. In Italia, invece, 77.
“Il segno negativo nel mercato dell’auto si è ormai cristallizzato” afferma il presidente dell’ACI Campania, Antonio Coppola. “Addirittura nel nostro territorio si conferma la tendenza alla rinuncia dell’auto, visto che il numero delle vetture eliminate dalla circolazione è nettamente superiore a quello dei nuovi acquisti. Si tratta di un segnale estremamente preoccupante, visto che i cittadini sono già penalizzati da un’offerta di trasporto pubblico scadente per quantità e qualità. In queste condizioni, nella nostra realtà, quello alla mobilità si conferma un diritto negato”.