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Gioco d’azzardo e clan, arrestato ras delle slot: è in cella

MADDALONI. La mazzata definitiva è arrivata. Nella giornata di ieri i carabinieri della stazione di Maddaloni, diretta dal maraesciallo Domenico Di Carluccio, hanno eseguito un ordine di carcerazione nei confronti di Pasquale Marciano, figlio del patriarca Vincenzo e ritenuto uno dei ras dell’imposizione dei videopoker.

Marciano è stato portato nel carcere di Secondigliano dove dovrà scontare circa un anno di reclusione: terminerà la sua pena nel 2023 dopo la condanna resa definitiva dal verdetto della Cassazione. L’uomo venne colpito, insieme ai fratelli, nel maggio 2018 da misura cautelare in carcere su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, in quanto ritenuti responsabili dei delitti di illecita concorrenza con minaccia e violenza, estorsione, intestazione fittizia di beni, tutti aggravati dalla metodologia mafiosa.

Secondo l’accusa erano riusciti, con modalità estorsive, a riconquistare gran parte del mercato degli apparecchi da gioco nel Comune di Maddaloni e nelle zone circostanti.

Le mani del clan sul gioco

Secondo l’impianto accusatorio della Dda di Napoli, avvalorato dall’attività investigativa della Guardia di Finanza, il clan Belforte, attraverso rapporti con consolidati a Maddaloni, reinvestiva i soldi della droga, dell’usura e delle estorsioni proprio nel fruttuoso mercato delle slot.

Nonostante i sigilli e l’amministrazione giudiziaria cui fu sottoposta la sua società, è emerso dall’inchiesta, l’anziano imprenditore, con l’aiuto dei sei figli, ha continuato ad essere monopolista a Maddaloni nel settore della distribuzione delle macchinette mangiasoldi. Ad incastrare i Marciano furono le dichiarazioni di tre pentiti: Michele Lombardi, Michele Farina e Juri La Manna.