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Ponte chiuso, vertice d’urgenza coi residenti: deviazioni di 20 km per 500 metri

Capua, chiuso il ponte romano dopo il sopralluogo dei tecnici. Cittadini preoccupati: “La città sarà spaccata in due”.

Stasera consiglieri e assessori saranno a disposizione dei cittadini del quartiere Porta Roma per confronto aperto sull’emergenza generata dalla chiusura del Ponte Romano. Non è prevista alcuna manifestazione di carattere pubblico e stanziale, tanto più per la condizione emergenziale che la città sta affrontando.

Tutta l’amministrazione è incessantemente al lavoro, pronta a mettere in campo le risorse umane ed economiche disponibili, al fine di trovare soluzioni utili e funzionali nel più breve tempo possibile. E’ fondamentale la collaborazione di tutti per comprendere le principali esigenze della popolazione locale al fine di predisporre gli interventi necessari.

Caos nelle vie alternative

A Triflisco sull’ormai unica strada alternativa si sono formate code chilometriche dopo la chiusura del ponte romano a Capua, la struttura che collega le due parti della città separate dal fiume Volturno. Gli ultimi sopralluoghi effettuati dai tecnici comunali non sembrano lasciare altra soluzione per tutelare l’incolumità e la sicurezza pubblica.

“Con l’interdizione, già da 4 anni, anche dell’altro ponte, la città è ora spaccata in due, non essendoci altre strade di collegamento, e ci saranno difficoltà anche per raggiungere i paesi limitrofi. Le passate amministrazioni non hanno fatto nulla e siamo ritornati indietro di 60 anni. Il popolo non ce la fa più”, ha detto un residente che si è rivolto al consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli.

“E’ assurdo pensare che, in questi anni, nessuno abbia mosso un dito per risolvere questa situazione, lasciando una struttura come il ponte romano nell’incuria totale. Già l’altro, il ‘ponte nuovo’ (realizzato negli anni Cinquanta), è stato chiuso nel 2018 con un sequestro della magistratura per problemi di sicurezza. Si è deciso di procrastinare, come spesso accade in Italia, accorgendosi del disastro solo quando ormai si può fare ben poco. Questa è un’emergenza seria al quale va trovata immediatamente una soluzione. E’ una cosa grande, che il Municipio non può risolvere da solo. Serve l’intervento urgente dello Stato per arrivare velocemente a una soluzione definitiva che garantisca, in primis, la sicurezza. Ora che la città è spaccata in due occorre ridurre al massimo i disagi per la cittadinanza, con la predisposizione di appositi servizi da parte di forze dell’ordine e protezione civile. Abbiamo chiesto l’immediata costituzione di un’unità di crisi che si occupi del problema è che disponga, in tempi rapidi, i necessari interventi. L’amministrazione comunale chiederà lo stato di emergenza, e noi appoggeremo la richiesta. Sembra l’unica strada percorribile in questo momento”.

Per percorrere 500 metri in linea d’aria alcuni hanno dovuto deviare per 20 chilometri.