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Clan rifondato, il verdetto: 13 condanne. NOMI E FOTO

VILLA LITERNO. La rifondazione del clan vale tredici condanne ed oltre mezzo secolo di reclusione. E’ questo l’esito del processo con rito abbreviato per gli imputati coinvolti nelle attività estorsive del gruppo guidato da Oreste Reccia.

Nel corso della requisitoria il pm aveva chiesto 16 anni di reclusione per Oreste Reccia, 8 anni ciascuno per Remigio Testa, Giuseppe Diana e Antonio Ucciero; 6 anni per Marco Testa, Luigi Annibale, Mariano Vitolo, Giuseppe Muto, Vincenzo Arrichiello, Gianluca Alemanno e Raffaele Granata; 4 anni ciascuno per Luciano Carpiniello ed Emilio Mazzarella.

Il gup ha lievemente ridotto le pene richieste comminando 9 anni di reclusione a Oreste Reccia; 8 anni per Antonio Ucciero; 6 anni a Remigio Testa; 4 anni e 8 mesi per Giuseppe Muto e Gianluca Alemanni; 4 anni a Marco Testa; 3 anni e 6 mesi per Vincenzo Arrichiello; 3 anni a Gaetano Carpiniello, Emilio Mazzarella, Raffaele Granata e Mariano Vitolo e Luigi Annibale.

Le accuse sono di estorsione aggravata dalla metodologia mafiosa, associazione a delinquere di stampo mafioso e detenzione illecita e porto abusivo di armi da fuoco. Reccia, dopo la scarcerazione del 2020, si sarebbe avvalso di autisti, factotum e armieri. Testa padre avrebbe accompagnato il ras in auto, mentre il figlio finì nei guai perchè a casa sua venne trovata una pistola clandestina. Nel collegio difensivo gli avvocati Pasquale Diana, Carlo Destavola e Paolo Caterino.