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Blitz nella cava, sequestro per deposito e officina

Maddaloni. Nell’ambito dell’atttività investigativa che ha avuto ad oggetto uno stabilimento industriale esercente l’attività di cava in Maddaloni, militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale, operanti in seno al Gruppo Carabinieri Forestale di Caserta, unitamente a personale della territoriale Stazione Carabinieri di Maddaloni hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo di due capannoni industriali – adibiti, l’uno, a deposito con annesso reparto di preconfezionamento di asfalto a freddo, malte premiscelate, adesivi in polvere ed idropitture, con evidenza di emissioni polverulente alla base dei macchinari a ciò deputati e, l’altro, ad officina di autocarrozzeria con annesso reparto per la verniciatura dei veicoli – emesso dal GIP del Tribunale di Santa Maria CV, su richiesta di questa Procura, che ha coordinato le indagini, perché veniva esercitata l’attività in mancanza dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera.

L’inchiesta ha avuto inizio nel mese di novembre dell’anno 2019, allorquando, a seguito di numerose segnalazioni, i carabinieri constatarono, in ora notturna, che due escavatori muniti di martelli demolitori stavano perforando la parete rocciosa. Dalla verifica dei titoli autorizzativi emerse che la ditta era autorizzata all’esecuzione di un progetto nell’ambito del programma di dismissione per il recupero paesistico ed ambientale della cava di calcare.

Nella realtà l’attività dello stabilimento non si esauriva nella mera riqualificazione ambientale della cava in quanto, oltre all’attività estrattiva in generale, dalla visura camerale emerse che oggetto sociale era anche la trasformazione e l’utilizzazione industriale delle materie prime