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Elio, l’estrema difesa prima della violenza cieca: l’ipotesi sul delitto

RECALE. Elio Russo si è difeso, provando a sottrarsi alla violenza che ha provocato questa morte assurda. E’ questo quanto emerge dalle indagini portate avanti dai carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere e dai militari della stazione di Macerata Campania.

Il corpo, riverso in un campo di mais, presentava delle ferite al capo e alle braccia. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, non escludono per ora alcuna pista, compresa quella dell’omicidio.

L’uomo, padre di figli piccoli e ora separato, faceva parte degli ‘accollatori’ di Sant’Antimo, che organizzano la festa patronale al comune di Recale. Il parroco della Chiesa di Sant’Antimo ha deciso di sospendere la tradizionale processione del Giglio.

Decisivi potrebbero essere i risultati dell’esame autoptico disposto dalla Procura che ha trasferito la salma presso l’istituto di medicina legale dell’ospedale di Caserta, ma non solo. La zona è coperta da telecamere e gli occhi elettronici potrebbero aver catturato una delle fasi del fatto di sangue. La sera prima Russo, che si muoveva in bici, era stato avvistato nella zona delle giostre: da verificare anche le voci su una lite.