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Brucellosi, malore per l’allevatore in sciopero della fame da 10 giorni

CASAL DI PRINCIPE/CASTEL VOLTURNO. Malore per Gianni Fabbris, portavoce del coordinamento Unitario degli allevatori bufalini, che da dieci giorni sta attuando lo sciopero della fame per protestare contro il piano regionale di eradicazione della brucellosi e della Tbc bufalina, di cui viene chiesta la sospensione e la modifica nel senso di rendere effettiva la vaccinazione e abbandonare la strada degli abbattimenti.

In quasi dieci anni sono state abbattute 140mila bufale provenienti da allevamenti situati soprattutto in quattro comuni focolaio del Casertano – sono Grazzanise, Santa Maria la Fossa, Cancello e Arnone e Castel Volturno – ma solo l’1,4% delle bufale è poi risultata, da analisi post mortem, effettivamente malata. Lo sciopero della fame è attuato da Fabbris e da un secondo compagno che ogni 24 ore cambia; nei giorni scorsi hanno affiancato Fabbris il segretario generale della CNA Campania Nord Francesco Geremia, allevatori e anche l’ex direttore del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop Antonio Lucisano.

In questi giorni gli allevatori, che hanno ricevuto anche la solidarietà e il sostegno di associazioni antimafia come il Comitato Don Diana e Libera, si sono rivolti in più di una circostanza al ministro della Salute Speranza chiedendo un incontro allargato anche al ministro dell’agricoltura Patuanelli. Fabbris ha avuto seri problemi di pressione (prende solo un cappuccino di mattina e poi beve acqua) e sono dovuti intervenire i sanitari del 118.