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Scavi lungo la Regina viarum, emersi nuovi tratti dell’Appia Antica

SANTA MARIA CAPUA VETERE (Antonio Tagliacozzi). Nuovi tratti dell’Appia antica o di sue diramazioni stanno venendo alla luce nel corso degli scavi programmati dal Ministero dei beni culturali su tutto il tracciato della “Regina viarum” che, come si sa, da Roma portava a Brindisi raccogliendo intorno ai suoi margini e lungo il percorso monumenti funerari, templi e quant’altro di rilevante per l’epoca.

Questa campagna di scavi predisposta e finanziata dal MIC prevede la catalogazione e la individuazione di parti dell’Appia Antica che andranno a far parte della voluminosa documentazione che sarà presentata per ottenere la candidatura per il riconoscimento dell’Appia antica quale patrimonio mondiale dell’UNESCO. Il che comporterà notevoli vantaggi dal punto di vista turistico e culturale per tutte le comunità interessate all’iniziativa a condizione che si sapranno attrezzare e organizzare.

Al progetto sono interessati 74 comuni italiani che si trovano lungo il percorso che da Roma porta a Brindisi, passando naturalmente per la Capua Vetere, 15 parchi regionali, 12 città, 4 regioni e 25 università tutti impegnati per la promozione della “Regina viarum”. A tale scopo a seguito di appositi sopralluoghi sul campo con il supporto di tutti gli uffici del ministero competenti per i diversi territori – si legge in una nota del MIC – sono stati individuati e perimetrati i tratti dell’antica strada, con le varianti e le diramazioni che saranno presentati quali componenti del sito che si vuole iscrivere in quanto ritenuti maggiormente rappresentativi dell’eccezionale valore universale del bene e rispondenti ai requisiti definiti dall’Unesco.

Sull’area di santa Maria, al momento, a quanto se ne sa, sarebbero stati individuati due siti riconducibili alla strada romana o sue diramazioni, un tratto antistante la caserma Pica che custodisce le rovine del teatro ed un altro (nella foto) nei pressi dei resti dell’acquedotto romano ubicati sul ponte di san Prisco a poca distanza dal famoso fondo “Patturelli” che tanti importanti reperti e ritrovamenti ha donato nel corso degli anni.