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Arrivano i marines americani…per tagliare le erbacce dell’Anfiteatro

Santa Maria Capua Vetere (Antonio Tagliacozzi). Fra i mega annunci di Capitale della cultura e Patrimonio Unesco, se ne è inserito un altro che è passato un poco sotto silenzio e che si riferisce ad una spedizione americana (di pace) per tagliare l’erba nell’area dell’Anfiteatro Campano. Addirittura. Una manifestazione di amicizia e di collaborazione, ma che ai più è apparsa come una sberla all’amministrazione dei beni culturali tacciata di non sapere manutendere le testimonianze del passato. Il gruppo di americani, e qui sta la notizia, era formato da marinai e militari imbarcati sulla portaerei US Truman in rada nel golfo di Napoli. Armati di badili, forbici e rastrelli hanno posato per la foto ricordo ed hanno “accarezzato” il prato di loro competenza.

Un ottimo show che ha fatto tanta scena, ma pochissima “resa” dal momento che l’Anfiteatro, continua a versare in maniera pietosa. Procedono, però, i lavori per la manutenzione ed il restauro del prezioso monumento per il quale il ministero dei beni culturali ha stanziato una somma di circa sette milioni di euro suddivisi in due lotti. I primo di 3 milioni e 600 mila euro interessa i lavori per il recupero e sistemazione dell’arena, mentre il secondo riguarda la risistemazione degli ingressi, lo spostamento della biglietteria e quant’altro. Ma non si capisce bene, e la Sovrintendenza se ne guarda bene dal comunicarlo, se in questi lavori sono inseriti anche quelli per il disboscamento, si il disboscamento, della parte posteriore dell’Anfiteatro, quella prospiciente il Parco Urbano e dove esiste la grande piscina oramai divorata dalle erbe infestanti. E’ la cosiddetta “natatio”di 68 per 30 metri con due absidi alle estremità e sedili all’interno usata per le esercitazioni atletiche.

Di questa struttura, come del resto anche della parte interna all’anfiteatro, è completamente ricoperta da una vegetazione che in alcuni tratti raggiunge i due o tre metri di altezza e che impedisce la vista di buona parte della facciata posteriore dell’anfiteatro. E dire che sulle locandine si invitano i visitatori a recarsi alle spalle dell’anfiteatro e segnatamente, al Parco urbano, per ammirare la grande piscina. Sì, per vedere la rigogliosa vegetazione e le erbe infestanti che stanno ricoprendo tutti gli antichi reperti. Con tanti saluti agli americani e all’UNESCO.