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Organizzazione dello spaccio nel segno di ‘Cesarione’: 4 misure e 8 indagati a piede libero

San Felice a Cancello. Spaccio di droga nel segno di Cesarione Martone, 45enne pregiudicato della frazione Talanico, finito ieri in carcere nell’ambito di un’ordinanza per associazione eseguita dai carabinieri della compagnia di Montesarchio. Un’organizzazione che aveva base a San Felice con propaggini significative nel Sannio. Crack-cocaina, hashish e marijuana.

Quattro le misure eseguite e 8 quella rigettate, ci sono anche due ragazze dell’est Europa. Diverse le perquisizioni, tra cui quella ai danni del barbiere Rino Di Rosa, che è tra coloro che restano indagati a piede libero.

 

 

Le misure

Cesare Martone 45 anni, San Felice a Cancello via San Vincenzo, custodia cautelare in carcere

Aniello Martone 39 anni, San Felice a Cancello via San Vincenzo, indagato a piede libero

Salvatore Quartara 40 anni, San Felice a Cancello, via Circumvallazione, indagato a piede libero

Pellegrino Di Rosa detto Rinuccio o Lanfranco, 47enne parrucchiere via San Vincenzo indagato a piede libero

Vito Quartara 36 anni via Cicumvallazione, San Felice a Cancello indagato a piede libero

Michele Gilles Papa 39 anni domiciliato tra Arienzo e Santa Maria a Vico, arresti domiciliari

Angelo Biagio Carfora, Arienzo via Roma  detto Angioletto 51 anni arresti domiciliari

Francesco Vassallo detto Masaniello barista di Airola 39 anni indagato a piede libero

Giorgio Affinita 26 anni via San Pietro San Felice a Cancello  applicazione obbligo di firma

Andrea Martone 22 anni, vico Pietraio San Felice a Cancello indagato a piede libero

Danila Daniela detta Dana 31 anni rumena, San Felice a Cancello indagata a piede libero

Olesea Garabajiu detta Alessia nata in Moldavia 41 anni Arpaia indagata a piede libero

 

L’indagine, avviata nel novembre del 2019 e conclusa nel mese di settembre 2020, ha consentito di accertare la operatività di una associazione criminale dedita all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, appartenenti a differenti tipologie (hashish, crack e cocaina) ed operativa in un’area territoriale ricompresa tra le provincie di Benevento, Caserta ed Avellino e, principalmente, nella zona della Valle Caudina (area ricompresa tra i comuni di Montesarchio, Cervinara, Rotondi, Arpaia).

In particolare, le risultanze investigative hanno fatto emergere, in modo chiaro, che le cessioni venivano effettuate seguendo uno schema definito “itinerante” ovvero recandosi il pusher incaricato direttamente presso ciascun acquirente al quale veniva indicato, per l’incontro, un luogo preciso e, di volta in volta, diverso. L’incontro era preceduto da contatti telefonici, di brevissima durata, nel corso dei quali, con un linguaggio criptico e convenzionale, si pattuiva il quantitativo di sostanza oggetto della cessione e si stabiliva il luogo dell’appuntamento.

Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari.