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Tumore scambiato per frattura, muore a 21 anni: condanna definitiva per medico

CASERTA. Domenico Natale aveva 21 anni, quando è morto il 30 ottobre 2014, dopo 17 mesi di cure chemioterapiche a causa di un tumore osseo che si era diffuso in tutto il corpo. La Cassazione, oggi, ha confermato la condanna ad un anno di reclusione per l’ortopedico che lo operò per quella che, secondo lui, era solo la riduzione di una frattura composta del piatto tibiale con la rimozione di una massa che si era poggiata sul ginocchio.

“La Suprema corte ha riconosciuto le accuse di omicidio colposo e lesioni colpose gravissime”, spiega ad AskaNews Michel Maritato, presidente di AssoTutela. “E’ stata scritta una pagina di storia del diritto che rende orgoglioso del lavoro che svolgo ogni giorno vicino alla cittadinanza tutta”, aggiunge.

Il papà del ragazzo, il signor Pino, spiega: “Non mi perdonerò mai di aver portato mio figlio da quel medico. Sono andato a prendere Mimmo a Caserta una mattina e nel pomeriggio eravamo nello studio di questo professore. Da allora è cominciato tutto. L’ho detto a mia moglie. Se lo avesse fatto lei non l’avrei perdonata. Vivo con questo dolore dentro”. La conclusione della battaglia legale nonesaurisce la voglia di giustizia. “Vorrei che l’ordine dei medici intervenisse nei confronti di questo camice bianco Perché l’errore può accadere, ma quando questo dottore ha aperto il ginocchio il tumore l’ha visto e non riuscirò mai a capire e continuo a chiedermi perché non si sia fermato. Poteva uscire dalla sala operatoria, spiegarci la situazione e indicare di far amputare la gamba da un oncologo. Oggi mio figlio, forse, sarebbe ancora vivo”.