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Zio e nipote arrestati per usura, arriva il primo verdetto: avevano tolto casa a coppia

CAPODRISE. Detenzione confermata. Il tribunale del Riesame di Napoli si è espresso sulla richiesta di revoca della custodia cautelare in carcere per Domenico Rossetti, 66 anni, di Capodrise, conosciuto come “Capabianc” e suo nipote Raffaele Rossetti, accusati di usura. I giudici hanno confermato la detenzione in cella per zio e nipote, assistiti dall’avvocato Angelo Raucci.

Sono stati indagati a vario titolo, per i reati di usura ed estorsione, anche mediante l’utilizzo del metodo mafioso. Il provvedimento compendia gli esiti di indagini, svolte dalla Compagnia di Marcianise e coordinate dalla D.D.A. di Napoli, nel cui ambito è stato possibile ricostruire alcune condotte usuraie ed estorsive che gli indagati avrebbero posto in essere ai danni di una coppia di coniugi, facendo anche ricorso a forme di intimidazione basate sulla “spendita del nome” del noto clan camorristico dei “Belforte”.

La restituzione coattiva dei singoli prestiti sarebbe avvenuta attraverso la sottrazione, con violenza e minaccia, di un immobile posto a garanzia del debito contratto.