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Logista, marcia e pressing su Ministero per evitare chiusura

 

MADDALONI. “Abbiamo chiesto ai rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico l’avvio di un tavolo di crisi in cui l’azienda presenti il piano industriale che contenga il rilancio delle attività e non la chiusura di siti produttivi come a Maddaloni”.

È quanto hanno riferito unitariamente Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti a seguito dell’incontro avuto oggi al Mise, nel giorno dello sciopero nazionale e del presidio a Roma dei lavoratori Logista, la multinazionale spagnola che si occupa della distribuzione del tabacco e che ha deciso di chiudere il deposito di Maddaloni a vantaggio di quello di Anagni (Frosinone), con il rischio che perdano il posto oltre 100 lavoratori (24 diretti di Logista e 84 dipendenti dell’azienda che si occupa della logistica per conto del gruppo spagnolo).

“Non è accettabile – proseguono le organizzazioni sindacali – che il tavolo di crisi al Mise sia possibile solo per situazioni che coinvolgono più di 250 lavoratori. I lavoratori interessati dall’attività di Logista nei siti del nostro paese tra quelli addetti alla movimentazione delle merci che sono in appalto e quelli diretti impiegati sono complessivamente molti di più di 250. Inoltre lo Stato non può tirarsi indietro visto che la multinazionale spagnola ha in concessione proprio dallo Stato la distribuzione del tabacco nel nostro paese”.

“Abbiamo poi ribadito – affermano infine Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – che non si possono chiudere siti industriali al Sud dove ricollocarsi è impossibile e che la mobilitazione proseguirà finché non avremo risposte”.