San Felice a Cancello. Arriva una nota ufficiale del sindaco di San Felice a Cancello, Giovanni Ferrara, della giunta e dei consiglieri di maggioranza, in merito agli ultimi fatti, la vicenda della rapina ad una donna del territorio incinta che avrebbe abortito per il trauma.
Contemporaneamente sindaco ed assessori rispondono anche alla psicoterapeuta Antonella Lettieri che li aveva stuzzicati, in merito ad un loro mancato intervento a tutela del buon nome del territorio, spiattellato in tutta Italia (L’unico giornale che non ha pubblicato la notizia è il nostro, lo avevamo espresso cosi- leggi qui).
La nota del Comune
“Le parole della Lettieri – fanno sapere gli amministratori – ci appaiono sempre più squadrate con l’ascia della retorica e del protagonismo più che affinate con il cesello del ragionamento e del reale interesse per la comunità. Per quanto si sia fatta l’abitudine a questo suo modo di sfruttare gli accadimenti per portare a gogna pubblica gli amministratori di questo comune, il fatto che ci indigna è che in realtà, come da Lei stessa affermato, non aspetterebbe altro che un incarico per far parte di quella compagine amministrativa che ogni volta, non perde occasione per infangare.
Il sindaco, gli assessori ed i consiglieri dove sono? Esattamente in un’altra prospettiva, perché ad un certo punto, si dovrebbe comprendere che ci sono amministratori e assessori che operano in silenzio perché non sono amanti della spettacolarizzazione dei fatti di cronaca e del voyeurismo mediatico dove in nome di un presunto dovere all’informazione e all’interesse sociale ogni pudore è quotidianamente calpestato.
La vicenda della falsa rapina
L’amministrazione ha lasciato operare le autorità che avevano la professionalità e competenza per farlo ed il Sindaco si è tenuto sempre in stretto contatto con loro. Oggi possiamo dire che la notizia non era veritiera e che sono state prese tutte le dovute iniziative nei confronti della testata giornalistica che ha lanciato la notizia e che ha artificiosamente utilizzato le dichiarazioni al condizionale del Sindaco nella maniera più congeniale al loro interesse.
Del pari, se un reale intento di offendere l’onore del nostro paese c’è stato, questo atto meriterà insieme al disprezzo, la sanzione che merita ogni atto diffamatorio. E così sarà. Ma questo lasciamolo fare sempre a chi ha la professionalità per poterlo farlo lasciando circoscritte alle aule giudiziarie termini come banco degli imputati ed altro”.
Il sindaco, i consiglieri, gli assessori.