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Da carabinieri a rapinatori, l’interrogatorio dei militari arrestati

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE/CASORIA. “Abbiamo suggerito al nostro assistito di avvalersi della facoltà di non rispondere evidenziando al gip che questa decisione è stata assunta in sede di interrogatorio di garanzia, non per mancanza di volontà collaborativa da parte dell’indagato ma perché resa necessaria il breve lasso di tempo che ci è stato concesso per acquisire le informazioni circa i fatti contestati”.

Lo sottolinea l’avvocato Claudio Parisi, legale di Antonio Vigorito insieme con l’avvocato Gabriele Rocco, i carabinieri arrestati giovedì scorso dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli e dai militari dell’Arma, con l’accusa di avere rapinato quattro persone che poco prima avevano effettuato degli ingenti prelievi di denaro contante e dall’ufficio postale di corso Meridionale a Napoli.

Il reato di rapina aggravata e sequestro di persona (contestato per avere costretto una delle vittime a entrare nella loro auto) viene ipotizzato dalla Procura di Napoli, anche nei confronti di Andrea Tiglio, carabiniere di Santa Maria Capua Vetere e collega di Vigorito.