CASTEL VOLTURNO. E’ stata improntata sulla figura del dipendente comunale Antonio Di Bona l’udienza che si è celebrata ieri al tribunale di Santa Maria Capua Vetere sullo scandalo pratiche e favori sessuali al Comune di Castel Volturno,
E’ stato ascoltato un ufficiale dei carabinieri del reparto territoriale di Mondragone che ha confermato le accuse: per velocizzare le pratiche per condoni edilizi e permessi venivano elargiti favori sessuali e a volte ricariche.
Ad incastrare Di Bona cimici e telecamere installate nell’ufficio che hanno immortalato anche momenti piccanti e situazioni imbarazzanti. Il dipendente, difenso dall’avvocato Ferdinando Letizia, è accusato di corruzione, falsità materiale commessa da un pubblico ufficiale e concussione sessuale.
I rapporti sessuali sono avvenuti all’esterno del Municipio ma a volte anche negli uffici.
L’intercettazione
Nel corso di un’intercettazione ambientale infatti gli investigatori ascoltano una frase inequivocabile. Due dipendenti del Comune stanno parlando e discutono del loro collega che “deve sempre mettere le mani in mezzo al pesce”. È probabile che i due fossero già a conoscenza del rapporto sessuale consumatosi a ridosso della chiusura degli uffici municipali.
Il più delle volte Di Bona secondo la Procura ha consentito la sostituzione di atti, l’introduzione postuma di atti inesistenti che andavano prodotti dall’interessato in epoca precedente ed entro un determinato termine e ha provveduto alla definizione delle pratiche edilizie trattandone talune in maniera prioritaria rispetto alle altre e facendo falsamente risultare gli atti (permessi di costruire) regolarmente già pubblicati, per il periodo minimo stabilito dalla normativa di settore, all’albo comunale con immediato rilascio degli stessi atti agli interessati.