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Sant’Antuono, festa divide parrocchia e organizzatori: “Bisogna portare l’amore”

 

 

MACERATA CAMPANIA. Voci critiche dalla parrocchia sull’edizione attuale della festa di Sant’Antonio.

 

La pandemia anche quest’anno non ci ha permesso di svolgere nel modo tradizionale la festa di sant’Antonio abate.
Comunque, aggiungiamo un un altro anno ai secoli della festa di Sant’Antonio abate, celebrata in parrocchia: l’essenziale della festa è ascoltare Gesù risorto.

Vi ricordate come Antonio ha iniziato la sua avventura. Era giovanissimo quando decise di seguire Gesù nella via del Vangelo: aveva 18 anni. Una domenica in chiesa, sentì leggere gli Atti degli Apostoli, dove si narra che i primi cristiani vendevano tutto quello che avevano e lo portavano agli apostoli. Ne rimase profondamente impressionato. La domenica seguente si leggeva il passo del vangelo dove Gesù dice: “Se vuoi essere perfetto va, vendi quello che hai, dallo ai poveri, poi vieni e seguimi” (VA pp. 153-155).

Antonio sente che quelle parole dette da Gesù nella Messa sono proprio per lui. Vende tutto quello che ha, lo da ai poveri, affida la sorella che sarebbe rimasta sola a delle donne cristiane, e si dona completamente a Dio.
Inizia così anche la nostra affascinante avventura nel camminare insieme, facendo qualsiasi cosa egli ci dica: “Siete miei amici se farete quello che io vi dirò”.
La cosiddetta festa di “sant’Antonio abate – ed. 2022”, è un’invenzione del momento: in nessun posto dove si celebra la festa di sant’Antonio abate si verifica che il Comune e una associazione organizzano una festa come contraltare alla parrocchia.

Per partecipare alla festa parrocchiale di sant’Antonio abate, bisogna portare l’amore nella festa.
Se nel cuore c’è la radice dell’amore di Dio, da questa radice non può procedere se non il bene: e,l’amore abita nel cuore di tutti.

Buona festa a tutti