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Carcere, dal focolaio alle privazioni: tolta pure l’ora d’aria

Santa Maria Capua Vetere. Ci giungono numerose segnalazioni da parte di familiari e avvocati sulle condizioni a dir poco disumane in cui sono costretti a vivere i detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere.

Tale istituto penitenziario, infatti, da diversi mesi è diventato un vero e proprio focolaio della variante omicron del virus covid-19.
Da settimane sono stati (giustamente) sospesi i colloqui con i familiari e i detenuti posti in isolamento ormai non si contano più.
Tuttavia il problema più grande lo stanno vivendo tutti gli altri detenuti che pur non essendo stati contagiati dal virus ormai da mesi vivono rinchiusi nella propria cella per l’intera giornata.

 

È stata infatti sospesa ogni attività e persino « l’ora d’aria » è stata soppressa.
Per non parlare dei tantissimi detenuti che rimangono in carcere nonostante debbano scontare pochi mesi o addirittura poche settimane.
In altre parole i detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere stanno vivendo un carcere nel carcere.

 

Si auspica, chiedono a gran voce i familiari e i legali dei soggetti ristretti, un intervento delle Istituzioni e in particolare della Magistratura di Sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere e del Garante dei detenuti, affinché si ponga fine, o quantomeno si attenui questa immane sofferenza.
L’attuale detenzione presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere è contraria ai valori costituzionali e civili del nostro ordinamento.