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Verbali di pentiti rispolverati per inquadrare l’attuale assetto della mala della valle

Valle di Suessola. Nelle indagini ancora in corso da parte della DDA di Napoli per ciò che concerne la zona della valle di Suessola si fa riferimento anche ad alcuni verbali di interrogatori di pentiti del clan Massaro.

Si tratta di escussioni del 2005 su determinati pregiudicati attualmente in libertà.

Sono state ricostruite in modo abbastanza preciso tutte le divisioni delle estorsioni degli anni 2000 e si fa riferimento anche ad un omicidio che fu approntato nei dettagli e che poi non venne portato a termine.

La decisione finale fu presa dall’allora reggente Franchino Massaro ’75 che risparmiò la vita di questo pregiudicato, attualmente libero.

In pratica il suddetto acquisì due volte i soldi della stessa estorsione, entrando in due divisioni, anziché in una sola, era il 2002.

Franchino Massaro lo venne a sapere e ordinò di farlo fuori, organizzando un agguato ad Ariano Irpino, dove era agli arresti domiciliari.

Lo convocò a rapporto per eliminarlo, era pronta un’arma e un bidone di benzina per bruciare il corpo.

Il ras però non si presentò da solo ma arrivò in compagnia di un altro pregiudicato (oggi imprenditore) e fu così abile che riuscì a convincere il reggente a risparmiarlo.

Massaro lo lasciò in vita e gli mostrò il bidone dove aveva rischiato di finire.

Alla fine si indaga sempre sugli stessi personaggi, c’erano allora e ci sono oggi.