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Muore a 21 anni schiacciato da lastre di marmo, verdetto per l’imprenditore

 

SAN FELICE A CANCELLO. A 13 anni dall’incidente ora è stata scritta finalmente fine sulla tragedia di Polvica nella quale perse la vita Cristian Dan Costache, lavoratore straniero che all’epoca aveva solo 21 anni e che venne travolto da una lastra di marmo.

La quarta sezione penale della Corte di Cassazione ha infatti respinto il ricorso e reso definitiva la condanna a un anno e quattro mesi (col beneficio della pen sospesa) per Giuseppe De Stefano, in qualità di datore di lavoro e socio accomandatario di un’impresa operativa nel settore della lavorazione delle lastre di marmo, dove avvenne la tragedia.

I giudici hanno confermato dunque l’impianto emerso nei precedenti verdetti: “imprudenza, negligenza e imperizia, nonché inosservanza delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro” hanno dunque provocato la morte del lavoratore. In primo grado nel 2012 l’imprenditore era stato condannato a 2 anni, poi ridotti in Appello nel 2019 a 1 anno e 4 mesi di reclusione, pena diventata ora definitiva. Le motivazioni della Suprema Corte sono state rese note in queste ore.

Il 21enne morì all’ospedale di Nola per le ferite riportate nell’incidente avvenuto in una fabbrica per la lavorazione del marmo.  Era assunto regolarmente nella ditta. Stando a quanto emerso dall’indagine si trovava nella sede di via Polvica e stava lavorando sotto una gru quando la corda si spezzò: le lastre di marmo gli finirono addosso schiacciandolo.