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Jabil, fumata nera al Ministero: i “buchi” delle ricollocazioni

 

MARCIANISE. La nota dei sindacati sull’incontro di ieri sulla vicenda Jabil.

Ieri 03 Dicembre presso il Ministero dello Sviluppo Economico si è tenuto un incontro tra Direzione Aziendale Jabil, Regione Campania, Invitalia ,Anpal, Tme e Rappresentanze Sindacali Unitarie FIM FIOM UILM e FAILMS, RSU, Provinciali e Nazionali. Ai sindacati, “portavoce” dei lavoratori ha toccato l’assenza al tavolo della viceministro Todde. Ricordiamo che la stessa qualche settimana fa è stata in Jabil, dove ha fatto delle forte dichiarazioni anche in merito alla risoluzione della vertenza Orefice, dichiarazioni che ad oggi purtroppo non hanno avuto riscontro. Quello di ieri per la Rappresentanza Sindacale è stato un incontro insoddisfacente: la Jabil continua a presentare un piano industriale per una fantomatica saturazione di sole 250 persone e a dichiarare che l’unico strumento per la salvaguardia dei restanti 230 lavoratori è la ricollocazione o l’esodo.

Al tavolo di ieri è stato risottolineato a gran voce il fallimento delle precedenti ricollocazioni (SOFTLAB e OREFICE), evidenziando anche tutte le perplessità sul progetto TME, un progetto di cui le parti sociali sono all’oscuro: non c’è visibilità di commesse, ordini, clienti, ne del nuovo stabilimento che dovrebbe ospitare gli “eventuali” lavoratori che volontariamente deciderebbero di rimpiegarsi. Non è arrivata una sola risposta a quelli che sono stati i quesiti posti ieri al tavolo sul progetto TME.

La RSU, ricordando ai presenti al tavolo che il vero oggetto dell’incontro di ieri è la forte insaturazione che penalizza ormai da tempo i lavoratori Jabil per mancanza di commesse che impoveriscono sempre di più le maestranze del sito di Marcianise, ha sollecitato per l’ennesima volta la Rappresentanza Aziendale Jabil di impegnarsi a presentare un piano di rilancio per tutto il sito.

I sindacati nei prossimi giorni terranno un confronto assembleare con i lavoratori per spiegare nei dettagli l’incontro di ieri e decidere insieme le iniziative di lotta.