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Mattanza, uno degli agenti indagati può tornare a lavoro

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE/CASERTA. Torna al lavoro uno degli indagati nell’inchiesta sulla mattanza al carcere di Santa Maria Capua Vetere. Il Riesame ha accolto l’istanza presentata dall’avvocato Dezio Ferraro, disponendo la revoca della sospensione dal lavoro per l’agente di polizia penitenziaria Mario Rigido riducendo così l’interdizione da 6 a 4 mesi.

A fine ottobre l’agente potrà tornare dunque in servizio in attesa degli sviluppi dell’inchiesta. Al momento la Procura ha depositato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 120 persone, sottoposte alle indagini preliminari. Sono stati agli stessi contestati — a seconda dei loro diverse rispettive posizioni e partecipazioni soggettive — i delitti di tortura pluriaggravati ai danni di numerosi detenuti, maltrattamenti pluriaggravati, lesioni personali pluriaggravate, abuso di autorità contro detenuti, perquisizioni personali arbitrarie, falso in atto pubblico (anche per induzione) aggravato, calunnia, frode processuale, depistaggio, favoreggiamento personale, rivelazioni indebite di segreti d’ufficio, omessa denuncia e cooperazione nell’omicidio colposo ai danni del detenuto di nazionalità algerina Hakimi Larnine, deceduto in carcere in data 4/5/2020.

 

Nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari sono stati elevati capi d’imputazione e sono previste 176 notifiche alle persone offese. Le indagini preliminari avevano condotto, in data 28 giugno 2021, all’esecuzione di n. 52 ordinanze applicative di misure cautelari personali nei confronti di altrettante persone in servizio presso diversi uffici del Dipartimento dell’amministrazione Penitenziaria della Campania, principalmente presso la Casa Circondariale “Francesco Uccella” di Santa Maria Capua Vetere.