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Polveriera S.Maria: carcere in subbuglio. Caso di tubercolosi dopo record dei contagi

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE. “E’ emergenza carceri in Campania”. A ribadirlo, ancora una volta, è l’Unione dei Sindacati di Polizia Penitenziaria (Uspp) che annuncia la proclamazione dello stato di agitazione. Le cause, spiega Ciro Auricchio, segretario regionale dell’Uspp, sono riconducibili al sovraffollamento e alla carenza di organico. “Dap e Prap – dichiara il sindacalista – si facciano carico delle difficoltà. Come sindacato rappresentativo del personale lanciamo un grido d’allarme per le gravose condizioni di lavoro del personale di polizia penitenziaria, in particolare nel carcere di Ariano Irpino dove su una pianta organica di 165 unità sono presenti solo 128 agenti. E tra varie assenze giustificate prestano servizio neanche un centinaio di agenti con una grave ripercussione sull’ordine e la sicurezza interna”.

 

“Più volte – ricorda Auricchio – abbiamo sollecitato, come sindacato, l’amministrazione penitenziaria per i provvedimenti da adottare, ma senza avere riscontri. Chiediamo inoltre di assegnare un direttore in pianta stabile per il carcere di Santa Maria Capua, viste le criticità oramai note all’amministrazione oramai la misura è colma siamo quotidianamente esposti ad aggressioni con condizioni di lavoro improponibili con un sovraffollamento di detenuti con una carenza di organico pari a 600 unità, nella regione Campania”.

 

“Chiediamo – conclude il segretario regionale dell’Uspp – ai vertici dell’amministrazione l’adozione di misure urgenti per porre termine ai gravi disagi e scongiurare la deriva del sistema penitenziario”.

Polveriera S.Maria: dopo Covid spunta tubercolosi

Il carcere di Santa Maria Capua Vetere è una polveriera. In questo momento è il penitenziario con il maggior numeri di contagiati in Italia, ben 10 su 63 totali rilevati nella Penisola. Nelle ultime ore è emersa anche la presenza di un detenuto affetto da tubercolosi.