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Genny, pellegrinaggio sul luogo della tragedia. Locali chiusi per lutto

 

CASERTA/SAN MARCO EVANGELISTA. Due guantoni da pugile, una maglia nera con la scritta “Energy Boxe Caserta”, fiori, lumini e soprattutto tanti cittadini, tra adulti, adolescenti e bambini. È un vero e proprio pellegrinaggio quello che sta avvenendo a Caserta, in piazza Correra, nel punto dove è stato accoltellato sabato notte il 18enne Gennaro Leone, morto in ospedale tre ore dopo il ferimento per l’a forte perdita di sangue. Il suo aggressore, un 19 enne di Caivano, Gabriel Ippolito), è in carcere sotto choc per omicidio volontario dopo aver confessato. Intanto a Caserta si discute sulla deriva assunta dalla movida, sempre più senza regole e violenta.

 

Qualche anziano invoca “la pena di morte, perché non si può girare armati a 18 anni”; tanti genitori arrivano con i figli piccoli e a bassa voce spiegano cosa è accaduto. “Nessuno pensa ai giovani – dice un padre – questa città non ha nulla per i ragazzi. E per noi genitori non è facile dare loro il senso delle regole, perché di esempi positivi non ce ne sono. Eppure dobbiamo fare capire ai nostri figli quanto è accaduto, perché non si ripeta più”. Qualcun altro scuote la testa; due 17 enni non conoscevano Gennaro Leone, ma sono venuti perché “sconvolti”. Alessandro, titolare di un locale vicinanze, racconta: “sabato notte sono stato chiamato da alcuni ragazzi che mi dicevano che c’era un giovane a terra accoltellato dopo una lite con un altro ragazzo. Mi sono precipitato e ho visto il 18enne in una pozza di sangue. Abbiamo chiamato il 118, che per alcuni minuti non rispondeva; l’ambulanza è poi arrivata in poco più di 20 minuti. Dopo quanto successo ho paura che ci faranno chiudere, ma non è colpa nostra se i ragazzi sono così violenti”. Un residente dice che l’ambulanza è arrivata in ritardo, ma dalle indagini dei carabinieri della compagnia di Caserta questa circostanza non è emersa.

 

Per Giacomo Colella, titolare di un ristorante nei pressi di piazza Correra, “qui siamo al centro di Caserta ma c’è un abbandono totale. Abbiamo chiesto telecamere di videosorveglianza, più pattuglie di polizia, carabinieri e vigili urbani, ma la risposta è sempre la stessa: non abbiamo auto e uomini, e così siamo soli”. Due mesi fa, sempre nella stessa piazza, un 16 enne ubriaco ferì il titolare di un bar con una bottiglia di vetro rotta. Fu convocato, così come avvenuto oggi, il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, il sindaco di Caserta emise un’ordinanza anti-alcol ma le cose non sono cambiate. “Ogni weekend si ripetono le stesse scene di ragazzi ubriachi e chiassosi, pronti sempre a litigare”, conclude il ristoratore. Ieri sera intanto i locali della zona della tragedia hanno deciso di chiudere per lutto in segno di rispetto per la tragedia di Genny.

 

Frame da servizio Tg3