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La Valle brucia ancora: fumo dalla montagna

 

 

VALLE CAUDINA. Brucia la montagna di Cervinara. Dopo Paolisi e Rotondi, come una sorta di reazione a catena, oggi tocca ai monti di Cervinara fare i conti con gli incendi boschivi. Da più di un’ora bruciano i terreni che si trovano nella parte superiore di località Pozzillo.

Nessun allarme

Al momento, non si registrano interventi. Il sabato diventa difficoltoso anche dare un semplice allarme. Ma questo favorisce solo la devastazione che il fuoco porta an che sui monti di Cervinara. E, a proposito, di responsabilità. Non hanno ancora nessuna identità le persone che hanno appiccato l fuoco, prima a Paoliai, la sera di Ferragosto e poi a Rotondi, due giorni dopo.

Un fatto incontestabile che la dice lunga sul completo abbandono in cui versano i territorio del Partenio che ricadono nei comuni della Valle Caudina, Mentre il fuoco distrugge centinaia di ettari di quello che dovrebbe essere un territorio protetto, tutti tacciono.

Un silenzio assordante arriva da Summonte, sede del parco regionale del Partenio. Il presidente Francesco Iovino invia comunicati stampa su tutto lo scibile umano, ma non avverte la necessità di scrivere neanche un rigo su questi roghi.

Sappiamo benissimo che l’ente parco non ha nessuna delega sugli incendi, questa è una delle numerose stranezze della Regione Campania. Ma il presidente di un territorio protetto dovrebbe chiedere, in continuazione, controlli ed attenzione. Iovino tace ed i monti bruciano.

Probabilmente, il povero presidente si starà riposando dalle fatiche . Anche lui ha diritto di trascorrere il ferragosto in pace, peccato che i piromani non la pensano affatto allo stesso modo.

I controlli che mancano

Da anni denunciamo la completa assenza di controlli sui monti dei comuni caudini. E, da anni nessuno interviene. Così diventa un fatto ineluttabile ed anche normale vedere bruciare i nostri boschi. Mentre scriviamo questo articolo ci auguriamo che qualcuno si sia svegliato dopo le fatiche del venerdì sere ed abbia provveduto a dare l’allarme.