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Dosi di droga occultate: la gang non utilizzava soltanto l’officina di Napolitano

San Felice a Cancello. Giusto due anni fa, il 26 agosto 2019, nell’ambito dell’inchiesta della gang dello spaccio targata Biondillo, emergevano le modalità di occultamento della droga.

In quella giornata il solito Andrea Di Caprio stava con Luca Affinita dal meccanico Napolitano e si stava approntando una consegna di un cinquantina di grammi di cocaina al pizzaiolo Rino Gagliardi.

Nel corso delle operazioni da un dialogo si parla di quanta droga è rimasta nella disponibilità della truppa, quindi nell’officina.

Luca: Adesso ha 850 (grammi) lui (Napolitano)

Andrea: Chi?

Luca: Teneva nove, meno cinquanta, otto e cinquanta.

Nel loro gergo i 100 grammi di cocaina erano denominati ‘la palla’. Era la media fornitura per un cliente spacciatore, tipo il pizzaiolo o Pelaggi, mentre a Buono di Airola talvolta consegnavano anche di più.

E’ possibile che Napolitano arrivasse a conservare tra uno e due chili di droga a consegna da parte dei fornitori.

Ma una parte più piccola della droga era nascosta anche nella terra di una strada adiacente a quella dove abitava Luca Affinita.

Questo si riesce a capire grazie ad un’intercettazione in auto alla solita ‘capa di bomba’.

Luca: Vai al lato di qua

Andrea: Perchè?

Luca: Devo posare questo bilancino e questi pezzi. Fermati Fermati.

Andrea: Posso girare la sopra?

Luca Vai va! Quattro pacchettini no? Tutti da 10 ed uno da trenta (dosi), sono andato a prendere quello da 30.

Me ne voglio portare dieci alla volta a casa.

 

Luca sbaglia a prendere il pacchetto, anziché quello da 10 dosi, prende quello da 30.

Di solito aveva questa disponibilità casalinga per rifornire i piccoli clienti che si recavano a casa sua per acquistare lo stupefacente.

In questo modo anche in caso di controllo dei carabinieri, poteva riferire che era per uso personale.

Si lavorava all’ingrosso ma anche tanto al dettaglio e lui in questo senso era uno ‘specialist’.