CAPUA/SANTA MARIA CAPUA VETERE/CASAPESENNA. La ribalta mediatica che l’ha portato prima all’arresto e poi al clamoroso pentimento la deve proprio ad un’inchiesta sulle infiltrazioni del clan in una competizione elettorale, quella per le Amministative di Capua del 2016.
Un’indagine che è ancora in fase dibattimentale nelle aule giudiziarie, ma che ha messo Francesco Zagaria, conosciuto come “Ciccio ‘e Brezza”, sulla mappa della Dda di Napoli, prima come indagato eccellente e poi come collaboratore di giustizia, altrettanto eccellente.
Ora proprio l’Antimafia sta acquisendo dall’imprenditore, attivo prima del pentimento nel settore caseario ed edile, nuove informazioni importanti sulle elezioni. Su quelle di Capua, città dove si era stabilito fino a diventare secondo la Procura l’uomo di fiducia degli Zagaria, aveva già detto tanto. Su altre ora sta fornendo altre indicazioni, a cominciare da quelle della vicina Santa Maria Capua Vetere (dove l’ultimo rinnovo del consiglio comunale è del 2016), ma anche di altre consultazioni sovracomunali.
Appoggi, sinergie, lavori, favori, mazzette di voti: tutto nel calderone del collaboratore di giustizia. Parole sulle quali la Dda va però con i piedi di piombo visto che sono già state notate alcune inesattezze o “buchi” nel collegamento tra le date e i protagonisti delle elezioni citate.