RECALE. Anche quest’anno l’amministrazione guidata dal sindaco Raffaele Porfidia sembra incapace di redigere senza problemi il Piano Economico Finanziario del servizio rifiuti del Comune di Recale. Secondo quanto denuncia il circolo cittadino del PD, il Piano approvato nel Consiglio comunale contiene numerose sviste; purtroppo, tutte a svantaggio dei contribuenti. Sviste e inesattezze che, secondo i democratici recalesi, incideranno negativamente sulle tariffe TARI per il 2021.
“Cambiano le procedure – esordisce il segretario del PD Michele Lasco –, ma il risultato non cambia. Così come per tutti gli anni precedenti, i cittadini di Recale dovranno farsi carico degli errori che l’amministrazione Porfidia continua a collezionare nel Piano economico per il servizio Rifiuti. Sia nel ‘PEF grezzo’ compilato dal gestore del servizio che in quello consolidato prodotto successivamente dall’Ente d’Ambito non c’è traccia delle voci di ricavo, cioè non sono riportate quelle entrate che andrebbero scalate dal costo totale del servizio. Infatti – chiarisce il segretario Dem – nelle voci del piano finanziario non ci sono solo spese, ma sono presenti diverse entrate che vanno ad abbattere sensibilmente il costo totale e quindi ad abbassare gli importi delle bollette Tari. Ebbene, l’amministrazione ha approvato il documento nonostante nessuna di queste entrate fosse stata inserita. Faccio qualche esempio per chiarire l’entità delle cifre in ballo: pensiamo agli introiti per la vendita dei materiali riciclabili o avviati alla termovalorizzazione, che come previsto dal capitolato d’appalto spettano al Comune e che per un paese come il nostro avrebbero dovuto generare un incasso di circa 20/25.000 euro.
Oppure al contributo di 3.620,86 euro che il Ministero dell’istruzione ha versato al Comune per il pagamento della Tari dei nostri istituti scolastici. Ci chiediamo – incalza Lasco – dove sono finiti i proventi derivanti dalla lotta all’evasione del tributo, che al 31/12/2019 ammontavano a 13.473,68 euro per il solo recupero riferito all’evaso 2013, secondo i dati comunicati da Sinepa. E poiché non vogliamo infierire, sorvoliamo sui ricavi ancora ignoti della scellerata campagna di inizio anno, in cui in piena pandemia l’amministrazione ha cercato di spillare pagamenti immotivati anche a chi era in regola. Potremmo consolarci osservando che nel Piano non compare nemmeno un euro in entrata per le multe a chi non fa correttamente la raccolta differenziata, ma all’immagine di una città virtuosa come un paese scandinavo si sovrappone purtroppo quella di una città amministrata con sciatteria e pressappochismo.
Abbiamo segnalato queste irregolarità anche al gruppo consiliare di opposizione, che le ha messe in evidenza puntualmente e dettagliatamente in consiglio comunale. L’arroganza dell’amministrazione nel non voler ammettere l’errore ha purtroppo prevalso sull’interesse collettivo, un modo di fare che lascia veramente sconcertati. Mettendo in fila tutte le mancanze e gli errori contenuti nei piani finanziari di questo e degli anni scorsi, raggiungiamo ormai la ragguardevole cifra di circa 200.000 € di errori finiti a gonfiare le bollette dei cittadini, almeno di coloro che pagano regolarmente. Non si capisce – conclude Lasco – dove siano state dirottate queste cifre e, a conti fatti, la cosa sta diventando veramente intollerabile”.