SAN MARCO EVANGELISTA. Di ciò che era resta la cenere e la disperazione. A cinque giorni dal rogo che ha distrutto la ditta CIDA s.r.l. (produzione di cialde di caffè), il titolare Marco Di Maggio racconta le sensazioni di questa settimana terribile e la voglia di ripartire.
“Quello che ho passato in questi giorni, e che sto vivendo in queste ore, non si può spiegare o raccontare. Ho deciso di condividerlo con voi per la solidarietà che mi avete mostrato e che custodirò per sempre.
Ho visto andare in fumo, letteralmente, i sacrifici di una vita con lo strazio che mi dilaniava cuore ed anima. Anni e anni di lavoro, di passione, di traguardi, di sorrisi che si sono trasformati in cenere.” scrive l’imprenditore sul proprio profilo social.
“Ripartire è d’obbligo. È doveroso almeno quanto è difficile. Ho con me cinquanta amici, i miei dipendenti, che con le loro famiglie, che confidano nel sottoscritto come io confido in quel senso di appartenenza che hanno sempre dimostrato. Le mie e le loro lacrime hanno lo stesso sapore e sanno di amarezza ma anche di rivincita. Ho l’ansia per i miei clienti, persone comprensive e generose che giocano nella nostra squadra, che fanno il tifo per noi, che speravano di ritrovarci presto in piedi e con la testa alta.
Siamo caduti, crollati, e non ci vergogniamo di ammetterlo perché da questa consapevolezza intendiamo riprendere il nostro cammino. Sapendo che sarà fatto di tanti piccoli passi che ci permetteranno di rialzarci e tornare a fare ciò che sappiamo: lavorare, lavorare tanto, lavorare bene, produrre caffè di qualità”