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Nuova indagine su mattanza: “Ma ministro cambi ispettori”

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE. Lettera al ministro della Giustizia, Marta Cartabia, dal Garante dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello, per chiedere la revisione della composizione della commissione ispettiva istituita dal DAP ”per fare luce sull’origine delle rivolte dei detenuti avvenute negli istituti penitenziari nel marzo 2020, sui comportamenti adottati dagli operatori penitenziari per ristabilire l’ordine e la sicurezza e su eventuali condotte irregolari o illegittime poste in essere”.

 

Nella lettera Ciambriello scrive che ”la composizione della Commissione, proposta dal DAP, a prima vista, appare monca poiché in essa è assente la componente sociale e di garanzia e, in particolare, non sembra adeguata ad assicurare il secondo e terzo punto del suo mandato, vale a dire indagare sui comportamenti del personale e su eventuali condotte illecite”.

 

Nella lettera inoltre Ciambriello, che elenca i componenti della commissione, evidenzia che ”sono tutte figure interne all’Amministrazione, la cui obiettività e competenza, ovviamente, non si vuole mettere in discussione, ma certamente la Commissione, e i suoi futuri risultati, sarebbero maggiormente garantiti e gestibili se nella stessa fossero inserite figure professionalmente deputate alla vigilanza sull’esecuzione penale, come magistrati di sorveglianza e Garanti, nonché figure terze quali, ad esempio, presidenti di associazioni di diritti, Camere penali, ciò tenuto anche conto delle diverse notizie e testimonianze emerse nel corso dei passati mesi di violenze a danno di reclusi a seguito delle proteste”.

 

Nel concludere la lettera, il Garante campano scrive: ”sig. Ministro durante la sua relazione alla Camera sui pestaggi avvenuti il 6 aprile a Santa Maria Capua Vetere, tra le altre cose ha detto che: “Occorre un’indagine ampia, perché si conosca quello che è successo in tutte le carceri, nell’ultimo anno dove la pandemia ha esasperato tutti”. Proprio su questa scia, mi auguro imparzialità e la sua sensibilità affinchè si possa arrivare a integrare la commissione con figure di terzietà capaci di uno sguardo multiplo e riassuntivo, con un profilo non artefatto e un ruolo di osservatori super partes”.