Skip to main content

Il figlio ‘pentito’ di Sandokan su De Lucia: “Garantiva i nostri appalti”

San Felice a Cancello/Casal di Principe. Il pentito del clan dei Casalesi, il 42enne Nicola Schiavone, figlio dello storico boss, Francesco Schiavone detto ‘Sandokan’, ha parlato nell’ultimo interrogatorio davanti al pm della DDA, Maurizio Giordano, dell’ex sindaco di San Felice a Cancello, Pasquale De Lucia.

Il 58enne già consigliere regionale e provinciale, nonché tre volte primo cittadino della sua città, sta scontando nel carcere di Terni una condanna definitiva per il processo sulla corruzione presso il suo ente.

Schiavone all’inizio di questo giugno viene interpellato su Pasquale De Lucia e soprattutto Fabio Oreste Luongo detto Trusiano 43enne, imprenditore edile di Casale, che definisce da sempre contiguo al clan, soprattutto per la fazione Bidognetti.

Anche Fabio Luongo è coinvolto con l’ex sindaco sanfeliciano nel processo DDA San Felice a Cancello, ancora in corso, dove c’è pure imputato il fratello di Michele Zagaria.

“Con Fabio – dice Schiavone – c’era un buon rapporto di frequentazione e di conoscenza sia con me che con mio fratello Walter, nel periodo della fine degli anni 90 allorché condividevamo degli interessi comuni discendenti dal periodo scolastico.

A differenza del padre, fedelissimo dei bidognettiani, aveva buoni rapporti con gli Schiavone.

E in virtù di questi ottimi rapporti che Fabio  realizzava nella sua veste imprenditoriale, assieme ad altri, con i quali faceva cartello, ossia partecipava insieme ad altri imprenditori a gare di appalto dietro autorizzazione del clan soltanto per simulare la legittimità della procedura di gara.

In altre parole noi del clan per poter dare la parvenza di regolarità le gare di appalto che intendevamo dirottare in favore di imprenditori a noi collusi ci servivamo di gruppi di imprenditori che costituivano i castelli da noi designati. In pratica in questo modo designavamo gli imprenditori che dovevano partecipare agli appalti in modo tale da avere la certezza che uno di noi potesse garantirsi l’aggiudicazione”.

 

Su Pasquale De Lucia

Schiavone poi viene interpellato su Pasquale De Lucia:

“Non solo lo conosco come sindaco per molti anni di San Felice a Cancello ma anche come una persona con la quale noi del clan eravamo soliti colludere.

De Lucia ci assicurava questo tipo di finalità: garantire attraverso le figure di tecnici comunali, l’aggiudicazione ad imprese a noi legate, in cambio di denaro.

 

Parte degli introiti ai detenuti del clan Massaro

 

L’ex sindaco di San Felice aveva la possibilità di poter chiudere autonomamente gli accordi con gli imprenditori designati per vincere gli appalti su quel comune ed addirittura destinare una quota del profitto destinata a noi alle famiglie dei detenuti di camorra di San Felice a Cancello”.

Schiavone viene interpellato sul rapporto tra Luongo e De Lucia: “Non so se Luongo e De Lucia si conoscessero. Posso però affermare con certezza che a San Felice a Cancello le imprese dei nostri cartelli lavoravano molto grazie proprio alle entrature che ci assicurava l’allora sindaco De Lucia”.

Poi nel corso dell’interrogatorio il pentito torna a parlare di Fabio Luongo e della sua appartenenza al cartello imprenditoriale che vigeva a Casale.

 

La conoscenza di Luongo con De Lucia

 

Chiaramente in merito a quanto detto da Schiavone, manca effettivamente sapere come Pasquale De Lucia abbia conosciuto Fabio Oreste Luongo, questo, anche nell’ambito del processo, ci sembra un passaggio fondamentale.

Chi li ha messi in comunicazione? Era una conoscenza diretta, oppure gli è stato presentato?

Fabio Oreste Luongo non è conosciuto a San Felice, probabilmente aveva rapporti con il solo De Lucia, resta da capire da quando si conoscessero, se effettivamente dal 2008, anno a cui corrisponde l’inizio dell’inchiesta DDA, oppure da prima.

Il prossimo appuntamento in aula con il processo DDA è per il 13 settembre, quando in aula dovrebbe essere ascoltato in videoconferenza proprio Nicola Schiavone.

Nel collegio difensivo gli avvocati Giaquinto, Crisileo, Crisci e Simoncelli.