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Inchieste sulle pompe funebri, scatta interdittiva antimafia per nota ditta casertana

Santa Maria Capua Vetere. Interdittiva antimafia per l’azienda di pompe funebri Vecchione di Santa Maria Capua Vetere. Questa la disposizione nei giorni scorsi del prefetto di Caserta a seguito di indagini del comando provinciale carabinieri di Caserta e della DDA di Salerno.

 

Da indagini della DDA di Salerno emergeva il rapporto con la famiglia Cesarano operante nelle attività delle pompe funebri e destinataria nel 2018 e nel 2020, di provvedimenti interdittivi relativi a società operanti nel richiamato settore.

Si è avuto modo di rilevare come questa continui nella gestione occulta delle attività. La famiglia Cesarano ha fittiziamente intestato a prossimi congiunti o dipendenti nuovi società operanti nel settore delle imprese funebri, al fine di continuare ad esercitare l’attività di impresa, con riferimento al comune di Scafati e al comune di Castellammare di Stabia.

Venivano costituite da parte della famiglia Cesarano alcune società operanti in vari territori.
Da accertamenti dalla banca dati risulta che la Cesarano srl abbia ceduto il 17 luglio 2020 e il 29 luglio 2020 automezzi funebri alle impresa funebre Matilde vecchione con sede legale in Santa Maria Capua Vetere.

Sui manifesti funebri affissi sul territorio stabiese recanti il logo dell’impresa funebre Vecchione vengono riportate anche le utenze telefoniche fisse e mobili, l’ultima posta sui manifesti dell’impresa funebre Vecchione al referente di zona.

In pratica i Cesarano, interdetti dal prefetto di Napoli, per continuare a lavorare nelle loro zone utilizzavano l’intestazione della ditta di Santa Maria Capua Vetere e risultavano dipendenti della stessa.

Ben 5 storici dipendenti della Cesarano sono stati assunti dalla ditta Vecchione