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Promette alla vicina terapia di coppia, poi la violenta per 4 giorni: condannato 43enne della Valle

Santa Maria a Vico. Si è conclusa con una condanna a sei anni e 4 mesi di carcere la vicenda del 43enne D.N.E., di Santa Maria a Vico, ma residente nella Bassa Romagna, in zona Ravenna, dove tanti ragazzi suoi conterranei hanno trovato lavoro. Lo riporta il Resto del Carlino.

L’uomo, oggi agli arresti domiciliari a Santa Maria a Vico, parte alta dell’Appia, è accusato di violenza sessuale, lesioni e cessione di stupefacenti nei confronti di una vicina di casa.

 

 

“Io le persone le porto all’inferno e poi le riporto fuori, prendendole piano piano per i capelli”. Con queste parole il 43enne aveva convinto la sua vicina di casa, reduce da una violenta lite con il compagno, a trasferirsi a casa sua per una terapia di coppia.

Per la donna è iniziato un vero incubo, durato ben 5 giorni, tra il 17 e il 21 luglio scorso. La vittima fu costretta a partecipare a festini a base di cocaina e a subire atti sessuali, oltre a lesioni come bruciature di sigaretta e colpi di cucchiaio sui glutei. Era pure incinta.

 

“Per diventare dominatrice, prima devi essere sottomessa”, le avrebbe detto, costringendola per più volte a subire rapporti sessuali, punendone i rifiuti con piccole lesioni (colpi col cucchiaio, bruciature) e, stando al racconto della vittima, minacciata nel caso avesse deciso di spifferare tutto: “Mettiti contro di me, tanto non ti crede nessuno, ti faccio una contro denuncia e ti ammazzo”, le avrebbe detto lui.

Ad inizio aprile il Gup ha condannato il 43enne di Santa Maria a Vico. Inizialmente era stata indagata anche la moglie dell’uomo, la cui posizione è stata archiviata.

 

Si vantava di essere un Casanova

 

Il compagno della donna gliel’aveva affidato in quanto lo conosceva come ’dominatore’. Lui si era sempre vantato di essere un Casanova.

Il 43enne le aveva proposto un lavoro di intrattenimento a luci rosse su internet praticato anche dalla moglie. Dopodiché l’aveva minacciata, promettendo di ucciderla se lo avesse denunciato.

L’accusa ha confermato una violenza di natura psicologica, oltre a un abuso della condizione di inferiorità psichica della vittima.