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Prof arrestate dalla polizia, negli audio tariffario giro di mazzette per il concorsone

 

Aversa/Pompei. Soldi in cambio del superamento del concorso pubblico per l’assunzione di personale docente. E’ quanto scoperto dalle indagini coordinate dalla Procura di Napoli Nord e culminate oggi nell’esecuzione, da parte degli agenti del Commissariato della Polizia di Stato di Pompei (Napoli), di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip aversano nei confronti di O.C. e M.C.

 

Entrambe sono ritenute responsabili, in concorso tra loro, di plurimi episodi di induzione indebita a dare ingenti somme di denaro per il superamento di prove di concorso, anche in occasione del cosiddetto “concorsone” svoltosi la primavera dello scorso anno per l’assunzione di personale docente a tempo indeterminato. Le due donne, insegnanti in un istituto scolastico e una di esse membro della commissione esaminatrice, avrebbero chiesto a diversi candidati, alcuni dei quali identificati, somme di denaro comprese tra 20mila e 40mila euro per il superamento del concorso.

 

L’indagine è nata a seguito della denuncia presentata al Commissariato di Pompei a gennaio scorso dalla presidente e da un membro della commissione esaminatrice. Le indagini hanno permesso di riscontrare la richiesta del denaro per il superamento delle prove d’esame e di acclarare che le due indagate hanno organizzato un corso di preparazione al concorso, per il quale percepivano mille euro, e ad alcuni dei partecipanti formulavano la richiesta illecita di pagamento per il superamento delle prove. Inoltre, M.C. aveva posto la stessa condotta corruttiva in occasione del concorso per l’abilitazione all’insegnamento di sostegno.

Il giro di mazzette verteva sui concorsi per l’insegnamento, tra cui il noto “concorsone” svoltosi nella primavera del 2020. Le indagini sono partite nel gennaio scorso dopo la denuncia di presunte irregolarita’ presentata al Commissariato di Pompei dal presidente e da un membro della Commissione esaminatrice; si sono quindi sviluppate attraverso l’ascolto di candidati, l’acquisizione di documenti e la trascrizione di file-audio registrati durante gli incontri tra le docenti e i candidati. Le due indagate hanno organizzato anche corsi per la preparazione ai concorsi, e anche in queste occasioni avrebbero chiesto ai partecipanti soldi per il superamento della prova.