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Così non finirà mai: ieri a Caserta quasi un docente su due ha rifiutato Astrazeneca

 

CASERTA. Inutile usare giri di parole: di questo passo la pandemia non finirà più. Le rassicurazioni, i dati Ema e il miracolo britannico non bastano: e allora teniamoci i morti di Covid e le restrizioni. Per mesi. Forse per anni. Ieri in Campania si è scritta una brutta pagina del piano vaccinale con circa un terzo delle defezioni dei prenotati per il vaccino, quasi uno su due a Caserta. Serve ora una campagna informativa più incisiva per uscire da quest’incubo.

I dati di giornata

Al Covid Vaccine Center della stazione Maritta solo 272 su 421 si sono presentati per le dosi con 145 rinunce nel personeale scolastico. In quattro hanno chiesto Pfizer pur non avendo i requisiti di fragilità previsti. Per quanto riguarda le fore dell’ordine invece si sono presentati per l’inoculazione 202 persone su 264. Alla mostra d’Oltremare numeri confortanti: 100% dei fragili si è presentato per la prima dose, l’83% per la seconda. All’Asl Napoli 2 sono state effettuate ieri 1192 inoculazioni su 1798 docenti prenotati. Il 25% dunque ha rifiutato il vaccino Astrazeneca. Alte le adesioni invece per Pfizer. Peggio a Caserta dove con Astrazeneca si è vaccinato solo il 61,2% dei prenotati: su 2827 prenotazioni soltanto 1731 si sono vaccinati, quasi tutti col siero anglo-svedese.

 

Il piano del ministro

“Il gran lavoro di questi giorni ora ci permette di ricominciare a correre con le vaccinazioni”, spiega il ministro della Salute Roberto Speranza intervistato dalla Stampa: “Con il decreto Sostegni mettiamo in campo oltre 150 mila tra medici di famiglia, odontoiatri, pediatri, specializzandi e specialisti ambulatoriali. In piu’ avremo 19 mila farmacie dove ci si potra’ vaccinare e fino a 270 mila infermieri da coinvolgere nella campagna che, appena avremo piu’ dosi, potra’ accelerare l’uscita dall’emergenza”. Per gli effetti sulla fiducia degli italiani dopo la sospensione, e poi la ripartenza, delle somministrazioni del vaccino AstraZeneca, Speranza dice che “servira’ ancora qualche giorno per capire come va, ma gli italiani sono consapevoli che il vaccino e’ l’arma piu’ efficace per uscire da questa stagione cosi’ difficile.

 

La vicenda AstraZeneca a mio avviso va letta in un altro modo; massima attenzione anche verso eventi rarissimi”; per me non e’ “un difetto di comunicazione, ma una scelta di massima attenzione alla tutela della sicurezza di tutti”. Se qualcuno dovesse rifiutare “dobbiamo darlo immediatamente ad altri. Fuori dalle indicazioni delle autorita’ sanitarie non ha senso scegliere il vaccino perche’ sono tutti sicuri ed efficaci. E soprattutto sono tutti capaci di proteggere dalle forme gravi di malattia”. La questione dell’export dei vaccini: “L’Europa si e’ ispirata sempre al principio di solidarieta’. Personalmente non credo che la guerra Paese contro altro Paese per gli acquisti avrebbe prodotto risultati migliori. In queste ore siamo i primi a chiedere alla Commissione Ue di essere rigorosa nel far osservare alle aziende i contratti”.

 

Sul vaccino russo Sputnik: “Resto convinto che non conti la nazionalita’ degli scienziati quanto la sua sicurezza ed efficacia. Cose che solo le nostre Agenzie regolatorie possono accertare. Mi aspetto comunque che Ema sia rapida nel decidere su Sputnik come sugli altri vaccini in arrivo”. Il sistema a colori per le Regioni anche dopo il 6 aprile: “credo sia la scelta piu’ efficace a rendere le misure proporzionali alla differente situazione epidemiologica dei territori. Sara’ confermata”. Quanto alle scelte fiscali dell’esecutivo, Speranza sottolinea che “questo governo non fara’ la flat tax. Su questo Draghi e’ stato chiaro”, e sulla recente rottamazione delle cartelle riflette dicendo che “con la limitazione dei 30 mila euro di reddito e dei 5 mila dell’importo sanabile abbiamo respinto il tentativo di far passare un vero condono. Qui parliamo di un intervento mirato, lontano da quello che qualcuno pensava di fare”.