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Rapina nel negozio sfocia nel sangue, commerciante colpito con la pistola. FOTO

 

CAPODRISE. E’ stato assalito e ferito al volto per 200 euro Angelo Raucci, commerciante di Capodrise, titolare del negozio di articolo elettrici sito in via Santa Maria degli Angeli, al confine con Marcianise.

La rapina è scattata ieri sera poco dopo le 19 quando i banditi hanno fatto irruzione nell’attività commerciale prima dell’orario di chiusura. L’esercente ha provato a resistere all’offensiva ma uno dei due delinquenti lo ha ferito col calcio della pistola. Ben otto colpi assestati in rapida successione e che hanno ridotto Raucci ad una maschera di sangue: dopo aver massacrato di botte il povero commerciante, la gang si è dileguata con l’incasso, circa 200 euro.

Sulla rapina indagano gli agenti del commissariato di Marcianise: i poliziotti hanno già acquisito le immagini delle telecamere presenti nella zona per catturare elementi utili alle indagini. Grande rabbia è stata espressa dal fratello dell’esercente ferito, dipendente comunale ed ex vigile.

“Io vi maledico, chiunque voi siate e ovunque vi troviate in questo momento. Vi maledico per il male che avete fatto a mio fratello, una persona buona e indifesa. Vi sentite grandi nell’andare a rapinare un negozietto di paese che, in tempi di covid e di grandi centri commerciali, arranca quotidianamente per sopravvivere e non chiudere? Che sensazione provate nel rubare il sacrificio e il lavoro delle persone?

 

Tu che sei entrato nel negozio di mio fratello alle 7 e un quarto di sera quando non c’era nessuno, armato di una pistola, ti senti appagato nell’avergli inferto 8 colpi in fronte e sul capo col calcio della pistola dopo che, senza opporre resistenza, ti aveva consegnato l’incasso della giornata consistente in poco meno di duecento euro? Ti sei sentito grande nel vedere il sangue sparso nel negozio che la tua cattiveria ha prodotto? Io vi maledico, a te e al tuo complice che ti aspettava fuori, per il male che avete inferto a mio fratello e per il dolore e la sofferenza che avete provocato in tutti noi familiari e nei suoi affetti amicali.

Vi maledico per la salute che gli avete danneggiato e per la serenità che avete turbato in chi conosce e vuole bene mio fratello. Siamo figli e nipoti di lavoratori, di persone oneste che hanno fondato la loro vita sul lavoro, sullo studio e sul rispetto per gli altri. Vi maledico per la sofferenza che probabilmente provocate nelle vostre famiglie per procurarvi le illusioni tossiche di cui vi nutrite ogni giorno. Vi maledico e lascio agli altri il perdono cristiano. Io non vi perdono !”