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Il Covid si porta via Monsignor Andrea Riccio

Macerata Campania/Curti. Lutto nella mondo della chiesa di Terra di Lavoro, il Covid si è portato via monsignor Andrea Riccio, parroco emerito della chiesa di San Michele Arcangelo di Curti, che aveva diretto per un ventennio.

Era ricoverato a Maddaloni dopo esserlo stato a Santa Maria Capua Vetere, aveva 83 anni.

Originario della frazione Caturano, di recente aveva concelebrato anche la messa del compianto carabiniere nella parrocchia di San Marcello Martire.

E’ stato direttore della Caritas, ha collaborato alla realizzazione del Centro Fernandes.

Il profilo

 

Nel 1967 divenne parroco della parrocchia Ognissanti e San Leucio in Capua. La sua azione pastorale si distinse per lo svecchiamento delle strutture ed il coinvolgimento dei laici. In particolare avviò un difficile e delicato rinnovamento delle tradizioni popolari per ricondurle alla più genuina dimensione evangelica. Rinnovò anche la liturgia e la catechesi richiamando i fedeli a maggiore autenticità e impegno nei cammini formativi e nell’attualizzazione della parola di Dio. Molte persone di Capua, anche di altre parrocchie, partecipavano alle Messe di don Andrea proprio per la sua capacità di rendere vivo il Vangelo ed applicarlo ai problemi sociali della città e del mondo. Nonostante le difficoltà e le incomprensioni che tali scelte comportarono, alla sua partenza lasciò in parrocchia un folto gruppo di laici impegnati, un nuovo Centro sociale avviato, un’antica chiesa adibita a teatro ed anche una cospicua somma di denaro.

 

Chi lavora inseguendo un idea o un progetto non sempre riscuote la simpatia della gente, ma raccoglie molto frutto. Questo è il destino di tutti i profeti ed è stato quello di Don Andrea anche nel lungo impegno di direttore della Caritas diocesana. Egli era temuto da tutti: dagli obiettori di coscienza in servizio civile che cercavano sempre di scansare i molteplici e fantasiosi impegni da lui richiesti, dai politici e dagli uffici pubblici, che spesso si trovavano tra i piedi questo amabile “rompiscatole” che ne sapeva sempre una più del diavolo, dai sacerdoti e dagli uffici di curia ai quali aveva sempre qualcosa da chiedere o “farsi imprestare”. Tuttavia col suo stile di povero e tenace “questuante” alla fine riusciva sempre ad ottenere quello che voleva. La sua arma vincente era la purezza delle intenzioni e la chiarezza degli obiettivi. Con lui la Caritas ha realizzato cose meravigliose ed è stata il segno visibile di una Chiesa immagine di Cristo che sa stare di fronte ai potenti ed agli ultimi con la stessa audacia dell’amore e umiltà della verità.

La sua esperienza di fede, saldamente ancorata al Signore, ha fatto sì che fosse essenziale e sobrio nell’uso delle realtà materiali e di consumo. Siamo veramente felici di poter celebrare con la Comunità Parrocchiale di Curti, tanto fervorosa e radicata nella fede, anche per l’esempio e la dirittura spirituale ed umana dei suoi Sacerdoti e Parroci, tra cui Mons. Pietro lulianiello, che tanto si è impegnato per la costruzione del Tempio, dedicato allo Spirito Santo. Mons. Andrea Riccio ha proseguito nel completamento dell’opera, offrendo alla Comunità Parrocchiale luoghi e strumenti di evangelizzazione e di testimonianza di carità.