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Madre casertana e figlie sequestrate e picchiate dal coniuge: scatta condanna. Erano riuscite a fuggire

Caserta. Lunedì scorso  presso il Tribunale di Trani è stato condannato a 4 anni di reclusione M.S. per il reato di maltrattamenti ex art. 572 co.1 e 2 c.p. perché maltrattava la moglie S.A. e le figlie conviventi, picchiandole più volte la moglie (addirittura anche prima di sposarsi) e figlie (sin da bambine).

 

Imponeva alla moglie di frequentare la propria famiglia d’origine (addirittura le impediva di partecipare al funerale del padre) ed imponendole persino di tenere nascosta alle figlie l’esistenza dei suoi parenti, impedendo alla moglie di uscire da sola o di frequentare amiche, quindi isolandola, minacciando di morte ed insultando frequentemente la moglie con epiteti particolarmente scurrili, in definitiva imponendo alla moglie e alle figlie queste costanti prevaricazioni, un regime di vita particolarmente vessatorio e penoso, un menage familiare di terrorizzante sopraffazione.

 

La donna e le figlie, grazie all’aiuto dei Social, riescono a mettersi in contatto con la famiglia di origine residente a Caserta città ed a fuggire. Una volte giunte, chiedevano aiuto alla Questura di Caserta ed al centro antiviolenza Spazio Donna. La donna assistita dal legale avvocato Martina Piscitelli, è riuscita ad ottenere una “pena esemplare”, come da requisitoria del PM di Trani.