Skip to main content

Non lo ricoverano e lui muore in casa: “Ma non è colpa del 118”

 

BELLONA. “Ascrivere il decesso del paziente di Bellona ai medici del 118 e’ sbagliato, oltre che ingeneroso”. Lo afferma il presidente nazionale del Saues, sindacato autonomo urgenza emergenza sanitaria, Paolo Ficco, in relazione agli interventi effettuati dal 118 il 19 febbraio scorso al domicilio del paziente Michele Messuri di Bellona deceduto a casa dopo che, a detta dei familiari, il 118 avrebbe negato il ricovero in ospedale. Sulla vicenda e’ stata presentata denuncia ai carabinieri ed e’ stata aperta da parte della Procura di Santa Maria Capua Vetere un’inchiesta.

 

Ficco “pur comprendendo il dolore dei familiari del paziente alla quale rinnoviamo le nostre condoglianze” precisa che e’ stato espresso un rifiuto al ricovero. “Ben conoscendo la professionalita’ dei medici del Servizio 118 di Caserta, il loro impegno nello svolgimento della propria attivita’ corrispondendo a tutte le richieste sanitarie che provengono dal territorio, anche quelle che spesso esulano dai loro compiti, riteniamo che non meritino di essere tacciati di negligenza, o fannulloneria”.

 

“Questi medici – tiene a precisare il presidente del Saues – continuano a lavorare prolungando il proprio turno di servizio oltre le 12 ore, fino alle 18 ed anche 24 ore, per mancato smonto, continuano a svolgere turni in regime di lavoro straordinario non fruendo del riposo settimanale e delle ferie, continuano a svolgere il turno di servizio senza mai riposarsi”. “Questi uomini e donne – conclude Ficco – meritano dunque gratitudine e riconoscimento per lo straordinario contributo che quotidianamente forniscono a tutto il sistema sanitario, per la dedizione che riservano ad ogni singolo cittadino, soprattutto in questa fase di grave pandemia da Covid-19”.