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Morto Melorio. Sindaco difende ospedale, ma Procura indaga: autopsia su Giuseppe

 

SANTA MARIA CAPUA VETERE. La nota dell’amministrazione comunale e del sindaco Antonio Mirra sul caso di Giuseppe M., il 30enne di San Prisco morto dopo l’arrivo al Melorio:

 

“La speculazione politica sulla morte di una persona è l’atto più basso che può compiere chi aspira a coprire una funzione di rappresentanza delle Istituzioni.  Nel caso specifico, la nota delle Associazioni può essere definita solo becera, soprattutto alla luce della mancanza di qualsiasi notizia sulle cause della morte, su di un eventuale intervento del 118 e sul fatto se la morte stessa fosse sopraggiunta indipendentemente dagli interventi dei sanitari, tutte circostanze che saranno verificate dalla Magistratura per comprendere eventuali responsabilità sanitarie. Da parte dell’Amministrazione si eprime vicinanza alla famiglia che sta vivendo un grande dolore. Questa becera strumentalizzazione politica ci impone di ribadire, ancora una volta, che la scelta di conversione dell’Ospedale Melorio in Centro Covid è una scelta di totale competenza dell’Asl e potremmo sul punto evidenziare le tante persone, in questi mesi affette da Covid, che solo grazie alla presenza di quei posti letto sono state curate e in molti casi salvate. 

 

Se avessimo avuto l’idea di politica che ha il portavoce delle Associazioni, avremmo potuto in quella fase ricordargli che senza il Centro Covid di Santa Maria Capua Vetere molte persone sarebbero morte. Ma questo non appartiene e non apparterrà mai al nostro stile, al nostro modo di intendere le Istituzioni e di servire la comunità.  Chiediamo alle Associazioni di cui è portavoce, se realmente esistenti, di avere un sussulto di dignità e spiegargli che non si specula sulla morte delle persone per un like su Facebook o per un voto nell’urna. Il portavoce delle Associazioni ha deciso che la politica sammaritana deve toccare il punto più basso degli ultimi decenni e sta alacremente lavorando su questo obiettivo, già a distanza di molti mesi dalle elezioni; del resto cosa ci si potrebbe aspettare da una persona che sta reclutando e facendo “campagna acquisti” di candidati inviando sui telefonini dei sammaritani un messaggio seriale con la modifica solo del nome del destinatario per chiedere candidati? Che progetto per la città e che proposte può avanzare? Solo becere strumentalizzazioni, come in questo caso”.

L’indagine della Procura

La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un’indagine sulla morte di Giuseppe, il ragazzo di 30 anni di San Prisco, che si era presentato, accompagnato dalla sorella, in condizioni gravissime dopo un malore a casa all’ospedale Melorio di Santa Maria Capua Vetere, dove pero’ e’ morto nonostante i medici avessero cercato di rianimarlo. Il presidio e’ stato da tempo trasformato in Covid Center e non ha un Pronto Soccorso. Sulla vicenda e’ intervenuta la sorella del giovane, che si e’ detta indignata “per la mancanza di umanita’” riscontrata tra il personale sanitario, che, a detta della donna, sarebbe intervenuto per rianimare Giuseppe solo dopo “le mie urla di rabbia e disperazione, di esortazione, di sollecitazione; continuavano a ripetere ‘siamo un centro Covid’ ,e io ho detto loro – racconta – che erano dei medici e che non si smette mai di essere medici, indipendentemente dalla struttura nella quale si lavora, che non esiste solo questo ca… di Covid! Dopo circa 15 minuti si sono degnati sprezzanti, urlandomi ‘se non la smette di gridare non faccio piu’ niente’. Ma si puo’ avere risposta simile? Sottolineo che, nonostante fossi disperata, addolorata perche’ per me lui era come un figlio, ero lucida e sono sempre stata molto educata. Abbiamo fatto dei sacrifici enormi per questo ragazzo, sacrifici inimmaginabili. Sara’ la magistratura a fare il proprio corso. Quello che e’ certo e’ che non e’ possibile avere risposte del genere, non e’ possibile non muovere un dito. Si faccia qualcosa e lo si faccia subito” conclude.
Dopo la morte del 30enne, sono arrivati al Melorio anche i carabinieri, che hanno accertato come a tentare di rianimare il ragazzo siano stati i medici dell’ambulanze del 118, giunte in soccorso; erano presenti anche i sanitari del Melorio. Sul corpo del ragazzo e’ stata disposta autopsia; il reato ipotizzato dalla Procura, per ora a carico di ignoti, e’ di omicidio colposo.