NAZIONALE. Un bambino di 9 anni è stato trovato morto in casa in una abitazione del quartiere San Girolamo, a Bari: si è impiccato con una corda stretta intorno al collo. A fare la terribile scoperta sono stati i genitori del bambino, che hanno chiamato il 118. Ma, quando sono arrivati i soccorsi, non c’era già più niente da fare.
Sul posto, gli agenti della sezione volanti e della squadra mobile di Bari, assieme al pubblico ministero di turno presso la procura di Bari, Angela Maria Morea, che ha disposto il sequestro di computer, tablet e telefoni cellulari presenti nell’abitazione della famiglia che vive nel rione San Girolamo. È stato avvisato anche il magistrato della procura dei minorenni.
La posizione del procuratore
“Al momento non abbiamo elementi che colleghino questo episodio a giochi online, ma sicuramente c’e’ un problema con questi giochi che stanno circolando, da tempo ormai”. Lo dichiara all’ANSA il procuratore minorile di Bari Ferruccio De Salvatore, interpellato sul caso del bambino di 9 anni trovato morto impiccato in casa a Bari, su cui procedono entrambe le Procure, quella ordinaria per il decesso e quella per i Minori. Si attendono gli esiti degli accertamenti sui dispositivi elettronici sequestrati in casa.
“Fino a questo momento non ci sono evidenze che questo fatto sia legato a un gioco”, ribadisce il procuratore il quale, pero’, riflette sul fatto che “questi giochi, prima il Blue whale, poi Momo e adesso Tik Tok, possono essere molto rischiosi. Noi dobbiamo tener conto che con riferimento a determinate fasce di eta’ lo spirito di emulazione e’ molto forte”.
“Il problema c’e’ ed e’ stato esasperato dalla pandemia – continua de Salvatore – perche’ molti giovani, soprattutto adolescenti, si sono rinchiusi in se stessi e sono diventati aggressivi con se stessi e gli altri. Sono aumentati i casi di cutting, cioe’ il taglio degli arti con lamette, e i tentativi di suicidi che coinvolgono fasce d’eta’ sempre piu’ basse”.