MADDALONI. Tre persone, due uomini e una donna, sono stati arrestati dagli agenti della Squadra mobile di Caserta con l’accusa di violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona, lesioni, revenge porn e staking ai danni di una ragazza di 22 anni affetta da gravi problemi cognitivi. I fermati sono Pasquale Ianniello, 63 anni, Francesco Cimmino, 34 anni, e Monica Vetrano, 40 anni.Tutti e tre gli indagati sono ritenuti responsabili dei reati di violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona, lesioni, “revenge porn” e stalking, delitti commessi ai danni di una ragazza ventiduenne affetta da grave deficit cognitivo.
Le indagini coordinate dalla procura di Santa Maria Capua Vetere sono iniziate dopo la denuncia di scomparsa della ragazza presentata del padre al commissariato di Maddaloni. Dopo diversi giorni di ricerche, la 22enne e’ stata trovata a casa sua, dove era stata accompagnata da uno degli indagati. Sentita dagli inquirenti, con l’aiuto di una psicologa, la vittima ha raccontato tutto quello che aveva subi’to in quei giorni: era stata portata a casa di uno dei tre arrestati e poi abusata sessualmente e picchiata con un bastone. Sul telefono di uno degli indagati sono stati trovati i video degli abusi sessuali che i tre si scambiavano tra di loro in chat, ma anche video in cui i tre avevano tentato di far dire alla 22enne di essere stata vittima di abusi sessuali da parte del padre, approfittando dei suoi gravi problemi cognitivi.
Era diventata il loro ‘gioco’ perche’ il più grande dei tre, il 63enne, aveva pensato che non fosse in grado di capire quello che aveva intenzione di farle. E’ iniziato cosi’ l’incubo della ragazza di 22 anni di Maddaloni, con gravi problemi cognitivi, picchiata, violentata e filmata per poi ricattarla. Gli agenti della Polizia di Stato, coordinati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, hanno arrestato i tre, due uomini e una donna, al termine di indagini che, secondo il procuratore facente funzioni Alessandro Milita, “hanno consentito di raccogliere un quadro probatorio granitico”.
Oltre al 63enne sono finiti in carcere un 35enne, legato anche da un vincolo di parentela con il primo e una donna di 31 anni, anche lei autrice degli abusi sessuali e del pestaggio. Dopo la denuncia della famiglia della vittima, preoccupata perche’ non aveva fatto ritorno a casa ed era stata accompagnata il giorno dopo da uno degli aguzzini, la 22enne e’ stata ascoltata dalla polizia e dal pubblico ministero con il supporto di una psicologa. Ha raccontato di conoscerli perche’ dello stesso paese, di essere stata tratta in inganno e poi legata, bendata. Quando ha protestato, ha riferito agli inquirenti, e’ stata bastonata a turno. Poi le hanno estorto una confessione via video. Una dichiarazione falsa nella quale accusava il padre di averla abusata sessualmente. I tre sono in carcere, ma le indagini non sono ancora finite.