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Nipote del boss assunto da Siciliano. L’ordine dal carcere: “Sa già come eravamo rimasti con Paoluccio”

 

CASAPESENNA/CAPODRISE. L’inchiesta parte dal carcere dove Filippo Capaldo, nipote e delfino del boss Michele Zagaria (è il figlio della sorella Beatrice) e recluso. L’uomo viene intercettato già nell’ottobre 2015 presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere in un colloquio al quale sono presenti il fratello Nicola (anche lui arrestato stanotte) e la moglie Miranda (estranea all’inchiesta).

 

L’intercettazione

“CAPALDO Filippo: Filippo:
CAPALDO Nicola: Nicola:
PICCOLO Miranda: Miranda:

Filippo: EH QUESTA È UN’ALTRA COSA! … CHIAMA A LEI, FALLE VEDERE QUESTA COSA … CHIAMA A MICHELA (N.D.R.: DI NUZZO MICHELA) …
Miranda: (annuisce – n. d. r.) …
Filippo: Questo è la cosa! (battendo le mani sul tavolo), le devi dire: “Devi vedere come devi fare, SE MI SUCCEDE QUALCOSA A ME, MICHELA LO SA VEDERE … MICHELA!” (si rivolge a Nicola– n.d.r.) …
Nicola: (annuisce- n.d.r.) …
Filippo: TE LA METTI PIANO PIANO, (SI RIVOLGE ALLA MOGLIE – N.D.R.) MICHELA VIENE A CASA, SI METTE VICINO, LE DICI: ” … VEDI COME DOBBIAMO FARE, DOBBIAMO PULIRE QUESTA COSA, TENGO LA PANCIA DAVANTI” (N.D.R.: FILIPPO CON LE MANI INDICA LA PANCIA) .. QUESTO È! … LE DICI: “LO VUOI BENE A FILIPPO? SI! … VUOI IL BENE DI TUTTI QUANTI? … SI! … MI DEVI AIUTARE A ME! … QUINDI QUELLO CHE DEVO FIRMARE IO, FIRMO IO, QUESTO È” … SI METTE PIANO PIANO E RISOLVE TUTTI PROBLEMI …
Miranda: (annuisce- n.d.r.) …
Filippo: E TI AIUTA A TE! E’ LA COMPAGNA TUA, TI METTI LÀ, VI FATE I FATTI VOSTRI, E METTETE A POSTO, TI METTI A POSTO. SE CI VOGLIONO TRE QUATTRO MESI, TRA TRE QUATTRO MESI RISO L VI, PERÒ L ‘IMPORTANTE È CHE QUELLA COSA CI DEVI STARE TU, MICHELA SE LA INTESTA LEI, TUTTO A POSTO … SE LO VEDONO LORO! … SI DEVE ANDARE IN BANCA, SA TUTTE LE COSE, TI VIENE A PRENDERE, TI ACCOMPAGNA, POSATE LA MACCHINA SUA PRENDETE LA TUA E ANDATE DA TUTTE LE PARTL LA CHIAMI, TE LA FAI CHIAMARE, LA FAI VENIRE E DICI: “QUESTO È QUELLO CHE VUOLE, … VEDI!”
Miranda: (annuisce- n.d.r.) …
Filippo: ” …. VEDI COME DEVI FARE, MI DEVI AIUTARE, PERCHÈ IO SOLA NON
POSSO ANDARE”, SI METTE IN CONTATTO, TI ACCOMPAGNA IN BANCA,
COMMERCIALISTA, DA EUGENIA (N.D.R.: MA/STO EUGENIA) ENTRA NEL
DISCORSO E SA SBRIGARE TUTTE LE COSE! CAPITO? …
Nicola: (annuisce- n.d.r.) …
Filippo: Tu tutto a posto? Stai lavorando? …
Nicola: (annuisce- n.d.r.) ….
Filippo: SICURO SA TUTTE LE COSE … SA GIA’ COME ERAVAMO RIMASTI ANCHE CON PAOLUCCIO (N.D.R.: SICILIANO PAOLO) …
Nicola: (annuisce- n.d.r.) …
Filippo: MI AVEVA DATO LA NOTIZIA E LO AVEVO DATO GIA A LUI, EHM … CHE ON DOVEVA MUOVERE NIENTE DI COME STAVA, E CE LI DAVA A LEI(n.d.r.: indica la moglie Miranda). Quindi già lo sa …. dici! E vedi cosa ti dice …

 

Gli ordini dal carcere

Nel dialogo intercettato emerge come Filippo Capaldo anche da detenuto sia ancora la guida della famiglia al punto da impartire alla moglie ed al fratello le direttive da seguire dopo il suo arresto, per portare avanti gli affari della famiglia, assicurare adeguati proventi a tutti ed in particolare alla moglie che non risultava formalmente assunta presso alcuna azienda ed “evitare casini”.  In secondo luogo, vengono immediatamente menzionati diversi soggetti che ricoprono, secondo le indagini portate avanti dal pm della Dda Maurizio Giordano, un ruolo determinante per la famiglia Capaldo, per la fiducia che lo stesso Filippo ha riposto nei suoi confronti, investendoli di grandi responsabilità.

 

Assunto come operaio

Tra questi spiccano una “Michela”, identificata in Di Nuzzo Michela (all’epoca dipendente della società G.B.S. Logistica S.r.L, operante all’interno della holding di Paolo SICILIANO), che Filippo indica come la persona che li avrebbe dovuti aiutare, unitamente al marito ed alla madre della donna e “Paoluccio” che in altre parti della conversazione verrà indicato anche come “pesce a bambola”, identificato poi nell’imprenditore Paolo Siciliano, presso la cui azienda lo stesso Filippo era stato assunto quale dipendente
con mansioni di operaio, ed al quale egli, per il tramite del fratello Nicola, invia precise direttive da seguire a seconda della durata della sua detenzione, atteso che se la stessa si fosse protratta nel tempo, Paoluccio avrebbe dovuto vendere qualcosa e consegnare il ricavato a Nicola ed alla sua famiglia.

GLI INDAGATI

CARCERE:

Capaldo Filippo 1977 Casapesenna
Capaldo Nicola 1981 Casapesenna
Capaldo Mario Francesco 1992 Casapesenna
Di Nuzzo Michela 1986 Maddaloni
Ianniello Viola 1964 Maddaloni
Ottimo Alfonso 1965 Frignano
Siciliano Paolo 1964 Capodrise

DOMICILIARI:

Merola Giovanni 1976 Caserta

Interdittiva per 1 anno dell’esercizio di impresa

Chirico Francesco 1993 Aversa
Colella Anna 1971 Frignano
Gravina Giuseppe 1988 Santa Maria Capua Vetere
Oliviero Giovanni 1987 Cercola