NAZIONALE. “Con l’andamento attuale dell’Rt molte regioni potranno aprire le scuole con una certa tranquillità ma alcune dovrebbero posticipare di qualche settimana. Non si può generalizzare e bloccare milioni di studenti solo per farli ripartire tutti insieme”. Lo dice intervistato da il Giornale Roberto Battiston, fisico, già presidente dell’Agenzia spaziale italiana spiegando che nelle condizioni ideali per una riapertura sostenibile “ogni regione dovrebbe avere in gennaio un Rt al di sotto dell’0,5 con un numero di infetti registrati paragonabile a quelli di fine settembre”.
Le scuole vanno riaperte “in funzione delle condizioni regionali dell’epidemia”, afferma Battiston che riflettendo sulla distribuzione del vaccino nelle fasi iniziali afferma: “Gli studenti delle superiori sono solo tre milioni, vacciniamoli con Moderna, che protegge anche dal contagio. In questo modo si potrebbe contenere molto efficacemente la diffusione del virus anche nelle famiglie”.
Secondo il fisico, il quadro è di “alcune regioni che attualmente sono messe molto bene e avranno una condizione buona per riaprire le scuole, come la Toscana e la Val d’Aosta (Rt 0,3-0,4). Bene anche il Piemonte (0,6), l’Abruzzo che attualmente è vicino allo 0,75 e a gennaio potrebbe essere al di sotto dello 0,5. La Lombardia mostra grandi oscillazioni ma attualmente è intorno allo 0,6 e potrebbe scendere ancora. Anche la Campania, che è all’0,85, scende con regolarità assieme all’Umbria (ora allo 0,7), al Lazio (ora allo 0,8) e al Friuli (ora 0,9). Calabria e Sicilia sono scese a 0,9”.
Ce ne sono tuttavie altre come la Puglia che “scende ma lentamente, ora è all’1,1, in gennaio sarà ancora vicino al massimo. E se aprisse le scuole sarebbe come aprire una finestra quando impazza l’uragano. Anche la Sardegna sta scendendo, ma a gennaio avrà ancora valori alti. In Veneto, Trentino e Marche il motore del virus è ancora in azione, non si è ancora attenuato. Qui a gennaio si rischia una situazione ancora difficile”.