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Lavori non pagati, lui si presenta col nipote del ras che non si accontenta. I retroscena sugli spari

 

CAPUA. Non gli paga il lavoro e lui si presenta col nipote del ras. E’ questo uno dei retroscena dell’indagine che ha portato nella notte tra giovedì e venerdì i carabinieri della Compagnia di Capua ad eseguire il fermo nei confronti di
FRANCESCO BARACCA, classe 1984 di San Marcellino, incensurato e di RAFFAELE INDACO, classe 1986, pluripregiudicato, di Sant’Arpino. Quest’ultimo è nipote del ras dei Casalesi Mario Indaco detto “Pesciolino”.

 

I due sono stati fermati dai carabinieri su ordine della Procura di Santa Maria Capua Vetere, perche’ ritenuti responsabili di un attentato intimidatorio, a colpi d’arma da fuoco, nei confronti dell’officina per autoveicoli “Centro Jolly” a Sant’Angelo in Formis.

 

L’episodio si e’ verificato il 2 dicembre scorso; i carabinieri di Capua, intervenuti sul posto, trovarono quattro bossoli nei pressi dell’ingresso dell’officina e dietro uno scaffale all’interno. Sono così partite le indagini, che hanno permesso di identificare in poco tempo, tramite anche la immagini della videosorveglianza dell’attività, i due responsabili.

 

E’ emerso che da oltre un mese i due uomini minacciavano il titolare dell’attività chiedendogli continuamente del danaro; tutto era nato da un contenzioso per alcuni lavori fatti da uno dei due arrestati, il 36enne incensurato, alla vittima, e da cui era residuato un debito di 3500. Dopo l’attentato, hanno accertato i carabinieri, il piccolo imprenditore ha anche pagato la somma, ma il 36enne con il complice pluripregiudicato, hanno preteso altri soldi, fino a 10mila euro. E’ così scattato il fermo

 

Nel riquadro Raffaele Indaco