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Asl Caserta, nodo nomine: medici verso stato di agitazione in piena emergenza

 

CASERTA. I sindacati dei medici chiedono al direttore generale dell’Asl di Caserta Ferdinando Russo di procedere immediatamente, entro la fine del 2020, alla nomina, nei setti ospedali del Casertano gestiti dall’Asl e nei distretti sanitari, dei dirigenti medici delle Unita’ operative semplici (Uos) e delle Unita’ operative semplici dipartimentali (Uosd). Altrimenti verra’ proclamato lo stato di agitazione.

 

 

E’ quanto scrivono in una lettera inviata per conoscenza anche al governatore Vincenzo De Luca, i sindacati Cimo, Cgil-Funzione Pubblica, Federazione Cisl Medici Campania, Uil-Fpl, Anaao-Assomed, Aaroi-Emac, Fesmed, Fials, e la Fvm sezione Fismu (Federazione Veterinari Medici e Dirigenti Sanitari). Si tratta di un centinaio di posti occupati di fatto da medici che pero’ non hanno alcuna nomina formale, ed e’ una questione che si trascina ormai dal 2018, quando la Regione emano’ il Piano ospedaliero e l’Asl casertana il conseguente atto aziendale, e vennero azzerati, in attesa del concorso pubblico, tutti gli incarichi dirigenziali; l’allora direttore generale dell’Asl Mario De Biasio bandi’ il concorso, ma l’anno dopo, nel 2019, il nuovo dg dell’azienda sanitaria Russo revoco’ il bando, emanandone un altro, il cui iter dovrebbe essersi concluso.

 

 

“Il mancato conferimento degli incarichi – osservano i sindacati – limita la crescita professionale; inoltre l’enorme sacrificio con il quale la Dirigenza Medica, Sanitaria non medica e Veterinaria, hanno affrontato e stanno affrontando la pandemia Covid – 19, non trova una corrispondenza nel riconoscimento del proprio lavoro”: I sindacati attendevano le nomine per il periodo successivo alle elezioni di settembre. “La Direzione Strategica – sottolineano – aveva preso, pubblicamente, con le Organizzazioni sindacali, l’impegno di conferire gli incarichi dopo le Elezioni Regionali, anche per ottemperare al nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro 2016-2018 (CCNL)”, dopo il quale, peraltro, non e’ mai partita neanche la contrattazione integrativa