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Esercito fa respirare l’agro: 250 tamponi nel weekend e stretta su positivi “in giro”

 

AGRO AVERSANO. L’Esercito fa respirare un agro aversano messo in ginocchio dal Covid: 250 tamponi effettuati grazie all’impegno dei militari in tre giorni e un giro di vite sui positivi pescati in giro per le proprie città. Un passo in avanti rispetto ai gravi ritardi nei tamponi, all’assenza di cure domiciliari e alla mancanza perfino dell’ossigeno.

 

Così il sindaco di Casal di Principe Renato Natale fa il punto su quanto sta accadendo e sulle misure intraprese insieme agli altri amministratori dell’agro aversano.

 

“Ho convocato presso il nostro centro operativo locale i dirigenti ASL, ponendo loro domande precise su cosa avessero intenzione di fare per superare tali difficoltà. Abbiamo poi istituito un TAVOLO PERMANTE di tutti i Sindaci della Zona Aversana, che ha prodotto una serie di documenti indirizzati al Direttore Generale dell’ASL e al Presidente della Giunta Regionale, denunciando una carenza pericolosa nei servizi, carenza che comportava enormi disagi, preoccupazione e situazioni di estrema gravità per la salute di molti nostri concittadini. Visto il persistere di comportamenti irresponsabili, con soggetti che continuavano a non usare le mascherine, o addirittura a frequentare posti affollati anche sapendo di essere positivi, e tenuto conto che in nessun Comune c’era la possibilità di operare i necessari controlli (tutti i corpi di Polizia Municipale sono sotto dimensionati e quindi impossibilitati a poter svolgere servizi di controllo adeguati) abbiamo chiesto anche l’intervento dell’esercito per questo tipo di attività.

 

Le nostre denunce e le nostre richieste hanno determinato a volte risposte infastidite da parte di alcuni dei nostri interlocutori del servizio sanitario (leggete a proposito l’articolo che pubblico qui), ma alla fine qualche risultato cominciamo a registrarlo: i Medici di Medicina Generale di Casal di principe mi riferiscono che ora, finalmente, è operativo il servizio USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale), costituito da personale sanitario che svolge assistenza domiciliare ai pazienti covid (visite, prelievi, terapia, etc., fino anche a disporre e organizzare l’accompagnamento del paziente presso strutture specializzate per indagini più importanti come ad esempio la TAC toracica); questo permette innanzitutto ai pazienti e ai loro familiari di non sentirsi abbandonati a se stessi, e consente anche di ridurre le richieste di ricovero ospedaliero.

 

Le USCA sono poi costantemente in contatto con i cosiddetti Team Covid, gruppi di specialisti di varie branche che svolgono funzione di supporto clinico all’attività di assistenza domiciliare. Sappiamo bene che non sono state superate tutte le criticità; ancora vi sono disagi e difficoltà che mi vengono segnalate da molti cittadini, ma qualcosa si comincia a muovere. Anche sul versante dei tamponi stiamo verificando qualche leggero miglioramento; negli ultimi 3 giorni sono state sottoposte ad esame diagnostico circa 250 persone, oltre 400 nell’ultima settimana, e molte altre saranno chiamate nei prossimi giorni, grazie all’attivazione del drive-in organizzato ad Aversa dall’Esercito Italiano con i propri operatori sanitari.

 

Purtroppo continuano a mancare bombole di ossigeno, mentre resta la difficoltà di avere risposte celeri da parte del 118 e difficoltà nel trovare un posto in ospedale laddove si rende necessario il ricovero. Continueremo a batterci per superare tutte le inefficienze ancora presenti. Ai cittadini chiedo di continuare a segnalare difficoltà e problemi, consentendomi così di avere sempre sotto osservazione la situazione e di intervenire laddove necessario e possibile.”