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Culacchiotto scrive dall’isolamento in carcere: “Al buio e tra i ratti”

 

CASERTA. Un’ora fa sul profilo social di Antonio Corvino, detto “Culacchiotto”, è apparso un lungo post scritto dallo stesso casertano che è detenuto a Santa Maria Capua Vetere dopo l’arresto per omicidio stradale. Corvino era stato messo in comunità ma era stato di nuovo spedito in cella per alcune violazioni.

Dal carcere ha scritto questo post sfruttando probabilmente il dispositivo utilizzato per le videochiamate ai familiari, in sostituzione dei colloqui in questo periodo Covid.

 

La lettera di Corvino

“Sono due lunghi anni che mi trovo in carcere con tantissima sofferenza e delusione che ho avuto in questi due anni trascorsi in questo inferno per chi come me si trova in questi luoghi sa molto bene che noi siamo dei morti viventi e soprattutto siamo dei pacchi postali che veniamo buttati avanti e indietro come marionette e lo sto vivendo sulla mia pelle e quante volte vedo ragazzi come me che soffrono e cerco di non abbassare mai la guardia e cerco di dare sempre conforto nell’aiutare sempre a tutti arriverá il giorno che si apriranno queste celle prima per loro e poi per me . Questa lettera non la sto scrivendo con le lacrime agli occhi perché direi una bugia visto che mi é rimasto solo il sangue freddo e gelido agli occhi.”

 

“Sto scrivendo questa lettera Dall’ISOLAMENTO DEL CARCERE visto che il resto della mia condanna me l’hanno data giù a questo posto in una cella di 1metro e mezzo per 2 metri piena di insetti ,animali ratti e non nascondo la sofferenza é tanta e quando si fa buio si dice: é passata un’altra giornata ! Ma sapete io come la penso?: Voglio soffrire voglio morire in questo posto ma mai scendere a patti con questo STATO! Noi abbiamo perso la dignità ma lo STATO la dignità non l ha mai avuta ! Un annuncio a tutti quelli che stanno come me FORZA E CORAGGIO CHE LA GALERA É DI PASSAGGIO! Corvino Antonio D all’isolamento del carcere”