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Chiesta maxi condanna per il re del pane Morico

 

Santa Maria Capua Vetere/Grazzanise. Rischia grosso il re del pane Gianni Morico: il procuratore generale ha chiesto oggi la conferma della condanna a 6 anni e 8 mesi inflitta nel 2018 per concorso esterno al clan dei Casalesi.

 

In quella circostanza c’era stato un ribaltone: la Suprema Corte aveva già annullato una condanna a 6 anni e 8 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa accogliendo l’istanza dei legali Paolo Raimondo e Giuseppe Stellato. In quel caso decisive furono le dichiarazioni di Nicola Schiavone, rese poco dopo il pentimento e utilizzate nella requisitoria dal procuratore generale: il figlio di Sandokan disse di non aver mai avuto rapporti diretti col “re del pane”, ma di aver saputo dagli affiliati sammaritani che era a disposizione soprattutto per cambiare assegni.

 

Il titolare della catena di alimentari del Casertano era stato assolto in primo grado, ma la Dda di Napoli aveva presentato ricorso contro quella decisione. Era in secondo grado lo scenario si ribaltò, fino al nuovo colpo di scena della condanna in primo grado. Stavolta i legali si sono opposti alle dichiarazioni di Benito Natale.