NAZIONALE. “Abbiamo davanti una maratona che non si concluderà il 25 dicembre, ma molto più avanti. Se tutti insieme spegnessimo un po’ le luci delle aspettative, saremmo di grande aiuto al sistema e a quanti sperano di far ripartire la vita economica e sociale del Paese per quella data”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il coordinatore del CTS Agostino Miozzo.
“Sembra che” le nuove misure dei Dpcm “stiano dando qualche risultato. I dati però devono essere letti in una sequenza temporale più ampia delle ultime 24 ore”, dice Miozzo, che chiede la riapertura delle scuole dove le lezioni in presenza sono state interrotte: “Per la stragrande maggioranza dei bambini, i vantaggi di tornare in classe superano di gran lunga il basso rischio di ammalarsi di coronavirus e le scuole possono intervenire per ridurre ulteriormente i rischi.”
“La scuola è comunque un ambiente protetto, controllato, dove insegnanti e personale obbligano i ragazzi al rispetto di severe regole comportamentali e dove oltre l’obbligo c’è il momento educativo, pedagogico; dove il tuo insegnante ti rende consapevole del momento, partecipa ai suoi ragazzi le proprie percezioni, condivide emozioni e indicazioni utili a comprendere come loro possono essere un pericolo per i loro cari, genitori o nonni che siano”.